SU NOA, VERIFICARE LE NOTIZIE

“La domanda è stata rifiutata perché sono troppo giovane e avrei dovuto prima affrontare un percorso di recupero dal trauma psichico fino ad almeno 21 anni’, ha dichiarato la stessa Noa lo scorso dicembre. “Pensano che sia molto giovane, pensano che debba finire il trattamento psicologico e che il mio cervello sia completamente sviluppato. Non succederà fino all’età di 21 anni. Sono devastata perché non posso aspettare così a lungo”. E poi, ancora: “Voglio arrivare dritta al punto: entro un massimo di 10 giorni morirò. Dopo anni di continue lotte, sono svuotata. Ho smesso di mangiare e bere da un po’ di tempo, e dopo molte discussioni e valutazioni, ho deciso di lasciarmi andare perché la mia sofferenza è insopportabile. Respiro, ma non vivo più”, il suo ultimo post Instagram. Stiamo dibattendo e ci stiamo scannando, quindi, da oltre 24 ore, sull’inesistente eutanasia legale mai concessa dall’Olanda a una diciassettenne malata di depressione – e sottolineo il malata, perché la depressione è una malattia e non un capriccio – in seguito a uno stupro. E tutto perché? Perché i media italiani, come al solito, si sono buttati sulla succosa notizia diramata ad cazzum dal prestigioso Daily Mail senza verificare nulla. Noa si è lasciata morire, dopo aver tentato innumerevoli volte il suicidio, rifiutandosi per giorni e giorni di mangiare e di bere. Una soluzione migliore dell’eutanasia? Io francamente non credo.