SUBITO AL VOTO. E CHI VINCE SI ASSUMA LA RESPONSABILITA’ DI UNA MANOVRA ECONOMICA DEVASTANTE
Adesso che la procedura di infrazione da parte della UE è più di una ipotesi, qualcuno dovrebbe dire a Matteo Salvini che la pazienza degli italiani è finita.E qualcun altro dovrebbe alzare la voce e spiegargli che se vuole continuare a dare le carte senza assumersi la responsabilità no, non va bene. Non va bene per niente : è una cosa scorretta. E allora, a conti fatti, capitan furbizia tiri fuori le palle, e faccia cadere il governo. Subito. Se ha coraggio vada al voto a settembre e si assuma la responsabilità di varare la prossima manovra economica.Osi. Un capitano non può affidarsi solo a calcoli politici, non può avere tempra incerta, tanto più se è sicuro di vincere. Renda tutto più chiaro .Perchè così è fin troppo comodo. Salvini schiaccia all’angolo i 5 stelle, li riduce a partner di minoranza e loro accettano per paura di tornare alle urne. Impone con toni ricattori la propria agenda politica al povero Conte. Snocciola infine i punti salienti del suo programma, minacciando, solo minacciando, di andare al voto. 30 miliardi per la flat tax, che chissà dove li trova, l’autonomia regionale, in pratica la secessione del nord, legittima difesa per alimentare il fetido clima da far west che si respira già da quasi un anno. E poi riforma della giustizia, lo scontro con L’Europa, la sospensione per due anni del codice sugli appalti, totem, un tempo, dell’onestà a 5 stelle. Ordina, Salvini. Come fosse un premier senza essere premier. Facile nascondersi comandando ugualmente. Così sono buoni tutti .L’equilibrio elettorale è cambiato dopo le europee del 26 maggio? Benissimo, allora basta incertezze. Con il voto vuole un plebiscito sulla sua persona? Legittimo, ma non tergiversando, per evitare di affrontare la legge di bilancio. Non può avere l’approccio di quei bulletti che fanno la bella vita senza mai tirare fuori un soldo. perchè tanto poi pagano gli altri. Ad un certo punto si deve uscire allo scoperto. Ecco, questo è il momento. Sapendo però che non è vero quello che egli dice: gli italiani non sono con lui. Lo è di sicuro quel 19 per cento che lo ha votato dieci giorni fa, cioè il 34 per cento del 58 per cento dei votanti. Il calcolo è presto fatto. 51 milioni di elettori, 9 milioni di voti. Nemmeno un italiano su cinque, appunto. Eviti anche la manfrina di un Conte Bis, che allungherebbe solo l’agonia di questo esecutivo. Già, perchè ormai non c’è più tempo da perdere. Bisogna fare presto, o i mercati ci mangeranno in un sol boccone. Se Salvini avrà più voti di tutti, giusto che governi. La data c’è già: il 22 settembre, oppure il 29, prima del varo della Legge di Bilancio che il capitano non può più schivare. Al punto in cui siamo non c’è altro strada. Esecutivo in tempi brevissimi dopo il voto, senza la solita, snervante melina che ci consegnerebbe mani e piedi ad un esercizio provvororio dalle tinte fosche. E niente governi tecnici, per carità. Nessuno deve togliere le castagne dal fuoco all ipotetico vincitore delle prossime, inevitabili elezioni politiche. Si, inevitabili. Salvini in fondo non può continuare, come fa il gatto con il topo, a giocare con il M5S, pallida, opaca, sbiadita copia del movimento che poco più di un anno aveva stravinto le elezioni. Anche Conte si è stufato di questo trastullo.Lo ha detto chiaro e forte giorni fa. E la mossa dell’attuale premier, convocare una conferenza stampa per avvertire i due contendenti che lui così non va più avanti ed è pronto a dimettersi, sarà pure stata quella di un pistolero con la pistola scarica. Ma di sicuro ha avuto il merito di aprire gli occhi agli italiani. In sostanza Conte ha messo al corrente il Paese che tra Salvini e di Maio è crisi vera, nonostante le riappacificazioni di facciata, e il governo è immobile da settimane, in una stucchevole campagna elettorale permanente, mentre lo spread schizza alle stelle, le fabbriche chiudono, la disoccupazione torna ad essere un incubo e l’Europa è già pronta a metterci in castigo. Insomma, un disastro. E’ chiaro che Salvini potrà vincere solo alleandosi, oltre che con la Meloni, anche con Berlusconi. Poche storie, la realtà è questa, altre strategie, ad esempio la tenaglia che dovrebbe stringere alla gola il cavaliere, con l’estrema destra di Lega e fratelli d’italia da ua parte, e i transfughi di Forza Italia dall’altra, non sta nè in cielo, nè in terra. La maggioranza Salvini la otterebbe solo così. Si rassegni perciò ad accordarsi con Silvio, l alleato di sempre. Sappiano anche , gli italiani, che il muro contro muro di salvini contro l’Europa porterà molto probabilmente l’Italia a schiantarsi. Poi sarà un crescendo rossiniano di speculatori, e di praterie per il mondo della finanza. Lo diciamo sottovoce, a questo punto L’ital exit, il ritorno alla nostra vecchia moneta, non è più solo un’opzione ma un rischio concreto. A meno che non sia proprio questo l’obiettivo di qualcuno. Il quadro quindi è chiaro, da pessimismo cosmico. Dunque non dite che non vi avevamo avvertiti. E se vi avanza qualche liretta, tiratela fuori. Presto potrebbe tornarvi utile per non morire di fame. La sfida muscolare ingaggiata da salvini con l Europa, ci farà molto, molto male.
