TOH: DI AMATRICE SI PARLA SOLO QUANDO SBARCA QUALCHE MIGRANTE

TOH: DI AMATRICE SI PARLA SOLO QUANDO SBARCA QUALCHE MIGRANTE

Vi rivelo un segreto: se sbarcano quel bambino e quella mamma lì, non tolgono il pane dalla bocca a un bambino e a una mamma terremotati.Non funziona così. Sarebbe come se, a un medico che sta curando un malato di cuore, si urlasse contro: “E PERCHÉ NON AIUTI PRIMA QUEL MALATO DI TUMORE, EH?”. Ed è incredibile come i terremotati spuntino regolarmente fuori a cicli regolari, quando si parla di immigrazione.Come se esistesse una seppur vaga relazione tra gli aiuti agli uni e agli altri.Ma Amatrice, appunto, esce fuori immancabilmente sempre e soltanto quando sbarca qualcuno.Nel resto del tempo se ne fottono tutti allegramente. I terremotati, come i “6 milioni di poveri” sono tipo la coperta di Linus per quelli che non hanno intenzione di aiutare nessuno, perché bisogna farlo sempre “prima” per qualcun altro, #primagliitaliani.Ma poi non è che chiedano a Salvini, o chi per lui, se, tra un pane e nutella e una piadina, abbia o meno sbloccato i fondi per aiutare chi il terremoto l’ha subito davvero. Ci sono tante persone che scrivono sulla mia pagina, che vengono da quei luoghi.E personalmente non ho mai letto da parte di nessuno di loro una lamentela per i poveri cristi che arrivano dal mare.Neanche una. Come non ho letto lamentele per “l’invasione” da parte del sindaco e dei cittadini di Torre Melissa, vicino Crotone, che ieri mattina hanno tratto in salvo 51 persone di etnia curda, la cui imbarcazione si era incagliata vicino alla loro costa.Si sono buttati in acqua e li hanno portati in salvo, a terra, in Italia, “a casa loro”.Tutti, compresa quella pericolosissima mamma con neonato. La gente, in fondo, non è ancora tutta brutta come vorreste voi.Emergenza, Capitano: qualcosa non ha funzionato.