VADEMECUM (ECONOMICO) PER I VIAGGIATORI

1) La destra salviniana preme sull’acceleratore con la flat tax fino a 60 mila euro ( al 15%? boh…) e con tagli alle detrazioni per i redditi sopra i 75 mila euro. E’ una misura palesemente populista ma soprattutto perchè populista, cioè mistificatorio e cialtronesco, è il voler far credere che ciò fornirà uno choc positivo all’economia. L’unico choc che provocherà infatti sarà quello di far aumentare deficit e debito, essendo le cifre in ballo per le famiglie non tali da rivoluzionare i loro consumi.2) La strategia della Lega che prevede il solito bel condono fiscale (questo sì che è vera destranomics d’antan) è basata su una narrazione che punta a indirizzare verso l’UE gli umori pestilenziali dell’opinione pubblica, quando il problema non è Bruxelles ma i mercati, cioé non solo speculatori, ma gente normale che investe i propri risparmi e cerca di aumentare il proprio reddito. In questo senso segnatevi le date dei prossimi verdetti delle agenzie di rating, la nostra vera dead line: 12 luglio DBRS; 9 agosto FITCH; 6 settembre MOODY’S; 25 ottobre S&P. In particolare bisognerà temere il giudizio di Moody’s che a metà ottobre ha già tagliato il rating a Baa3, ovvero ad un passo dal livello spazzatura. A marzo ci ha graziato rimandandoci a settembre. Se ci declassa cominciamo a ballare di brutto.3) Di fronte all’irresponsabilità stile berlusconi di Salvini non possiamo certo contare sul M5S. La batosta elettorale spingerà Di Maio a guardare più in casa sua che fuori, lasciando fare alla Lega le cose che vuole fare e sperando che si impicchi con le sue mani. Questo è infatti il senso dello Stato e l’alta visione politica del giovanotto di Pomigliano. Per il resto in economia Lega e M5S la pensano allo stesso modo su quasi tutto quello che conta: sulla lotta all’Europa della presunta austerità, sulla politica del deficit spending, sul favorire i piccoli imprenditori, sul dare mance elettorali al popolo. Il M5S è solo un po’ più laurino del Carroccio e continuerà ad esserlo perché ha visto che laddove è stato più alto il numero di richieste di Reddito di cittadinanza, minore è stato il calo di voti alle ultime europee. Intanto, chissà perché, la gente vende i titoli di stato italiani.