ANCORA IN DIFESA DI IMAN SABBAH
Non avevo scritto finora su Iman Sabbah perché temevo che, difendendola, l’avrei danneggiata. So di non essere troppo popolare tra i giornalisti che corteggiano il potere. Ma ora che Santelli (dirigente del sindacato dei giornalisti Rai) ha scritto -qui ne condivido il post Facebook- voglio aggiungere qualche ricordo. Nel novembre 2006, nominato direttore di Rainews24, la trovai in uno scantinato dove, con altri due colleghi, controllava la traduzione in arabo dei notiziari. Nessuna pretesa e nemmeno l’ombra di una raccomandazione. Le chiesi di condurre, insieme a tanti altri, i nostri giornali. Lo fece, sempre provando a capire, discutendo, non facendo mai mancare il suo impegno e il suo contributo. Non sapevo che fosse nipote del patriarca di Gerusalemme (il patriarca della città santa, in Vaticano, è considerato alla stregua di un cardinale). Lei non me ne parlò mai. E fra l’altro, dubito che una parentela possa averla aiutata, visto che Sabbah (lo zio) aveva il vizio chiaro: ricordo che disse, in un’intervista, che lo Stato di Israele espropriava le case degli arabi a Gerusalemme Est.. per farne parcheggi. Finita la mia esperienza a Rainews, Monica Maggioni la nominò capo servizio. Nel 2016 le fu chiesto di condurre una trasmissione per la Terza Rete sulle elezioni americane, quando Carlo Verdelli -neo Direttore di Repubblica- era direttore editoriale della Rai. Divenne in seguito corrispondente da Parigi, dopo aver superato una procedura interna (non perfetta, ma più trasparente di altri e antichi metodi di nomina) che usa chiamare “Job Posting”. Ora è stata proposta per la carica di Vice Direttore di Rai Parlamento da Antonio Preziosi, che fu direttore del Giornale Radio Rai, dal 2009 al 2014, cioè con Berlusconi, ma anche con Monti e Letta a Palazzo Chigi. Poi spedito a fare il corrispondente da Bruxelles e di recente recuperato, con il “governo del cambiamento”, e richiamato a dirigere la testata per l’informazione parlamentare. E che fanno gli invidiosi, quelli che si propongono, disperatamente, per una nomina in Rai baciando le terga al politico di turno? Scrivono che questa giovane donna – che non ha mai chiesto nulla ed è stata apprezzata da persone tra loro diverse- “eserciterebbe abusivamente” la professione in quanto “straniera”. A tali -chiamiamole- contestazioni, risponde Santelli.
