AUTISTI NCC CONTRO IL DL SEMPLIFICAZIONI CHE NON SEMPLIFICA

AUTISTI NCC CONTRO IL DL SEMPLIFICAZIONI CHE NON SEMPLIFICA

Si fanno sentire protestando attraverso cori e slogan davanti al Senato ma anche petardi esplosi insieme alla rabbia degli Ncc  ( noleggio con conducente). Un bilancio che ha visto quattro appartenenti alle forze dell’ordine contusi, mentre altri due sono stati trasportati all’ospedale Santo Spirito . Lo rende noto la Questura spiegando che era stata preavvisata una manifestazione statica a piazza Vidoni con la partecipazione di 400 persone. Intanto si vagliano le posizioni di alcuni manifestanti che hanno opposto resistenza alle forze dell’ordine. Il motivo della protesta è da cercarsi nel decreto sugli autoservizi pubblici non di linea che li obbliga a rientrare in rimessa a fine corsa. Vengono anche violati i principi di tutela della concorrenza. Circa 400 il numero dei manifestanti che si trovavano davanti all’ingresso del Senato. Dopo circa due ore di trattative e mediazioni, diversi Ncc, invitati ad allontanarsi dal Senato, si sono invece seduti a terra, opponendo una resistenza passiva. Durante la manifestazione gli Ncc, si sono mossi in direzione del Senato, dove si stava appunto discutendo il Dl Semplificazioni. Alcuni fogli con il simbolo del M5s sono stati bruciati e non sono mancati i cori come«Onestà! Onestà». Qualche centinaio di lavoratori ha minacciato di fermarsi in presidio fino a notte. E’ stato un cordone delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa a bloccare il loro ingresso. «Governo del cambiamento paga cambiale elettorale ai tassisti. Rischio chiusura per 80 mila imprese». E’ questo lo slogan con cui gli Ncc  hanno deciso di tornare in piazza per protestare contro una norma che non risolve il problema creato dal decreto sugli autoservizi pubblici non di linea che obbliga il rientro in rimessa alla fine di ogni corsa. I noleggiatori, le cui delegazioni provengono da tutta Italia, manifestano per tutelare la loro attività e chiedere una norma «seria» che tenga conto delle esigenze della categoria e non «violi i principi di tutela della concorrenza». Tre lettere nella sigla Ncc, che contiene però molti veicoli che prestano servizio in Italia e anche all’estero.  Un settore che nello specifico degli Ncc non impatta tantissimi cittadini privati italiani, come invece accade con quello più noto dei taxi, ma che è molto vicino ai servizi aziendali e istituzionali. Un settore che di qualche nuova regola per ottimizzare sia il lavoro che gli stessi addetti la merita. Ma di cosa si occupano gli Ncc? Forniscono un servizio che è quello di trasportare le persone: ci si siede, con o senza bagagli e si arriva a destinazione. Più articolato di quello fornito dai taxi, professionale almeno nella forma. Con l’Ncc non si hanno certi limiti ed è più flessibile, soprattutto ci si può dirigere verso ogni destinazione, pur avendo un riferimento comunale per le rimesse. I veicoli, solitamente delle grandi berline oppure van che possono arrivare ad ospitare fino a 9 posti, sono quasi sempre blu scuro. Gli accordi (prenotazione, modalità, costo e pagamento) sui vari servizi di trasporto, vengono negoziati di volta in volta, in forma privata con i clienti stessi degli Ncc. Molti sono gli automobilisti che quando incontrano quelle auto in coda pensano che qualcuno sta trasportando ospiti nelle nostre città. Ospiti che sono in movimento per lavoro, che pagano un servizio teoricamente superiore a un classico taxi, servizio che è cresciuto negli anni in Italia, per aziende o enti che lo sfruttano nelle loro attività. Gli Ncc si recano presso stazioni, aeroporti o piazze, per andare a prendere i passeggeri e li trasportano ovunque in un raggio d’azione più ampio di quello dei taxi, sia per chilometraggio sia per tempistica. La protesta Ncc è contro alcune regole che se entrassero in vigore, limiterebbero sia il lavoro sia lo sviluppo della loro nicchia operativa. Federnoleggio e Anitrav accusano il governo di favorire tassisti e Anar, se passa la nuova normativa per gli“autoservizi pubblici non di linea”. Gli Ncc potranno operare in ambito provinciale senza dovere tornare in rimessa solo avendo già“in carico”più prenotazioni oltre alla prima. Un limite non indifferente per chi spesso adegua i servizi alle richieste variabili dei clienti grazie ai propri mezzi e ai propri conducenti“sempre pronti”. Un Ncc infatti viene apprezzato, e in conseguenza scelto, anche per questo. Resta bloccato il rilascio di nuove autorizzazioni, finché non sarà operativo il nuovo archivio informatico nazionale, che registra tutte le licenze del settore, anche dei taxi. I tassisti vengono spesso menzionati come categoria complementare ma anche rivale ( anche se i servizi offerti riguardano clientele di tipo differente) sono stati i primi ad alzare la voce ed a ricevere una risposta dal governo, in passato. Ora si difendono dicendo che le loro battaglie (quando si fermano i taxi, effettivamente la popolazione lo sente maggiormente) sono state contro l’abusivismo piuttosto che Uber, non contro gli Ncc nello specifico. Il taxi tecnicamente trasporto pubblico non di linea, viene utilizzato di solito per percorsi cittadini e aeroportuali. La tariffa viene visualizzata sul tassametro dal momento della partenza ed è determinata da un calcolo misto chilometrico/tempo. Si può utilizzare questo servizio chiamando i numeri radiotaxi, fermandolo per strada, o partendo dalle piazzole contrassegnate e delimitate da strisce gialle, la clientela è casuale visto che il servizio Taxi non prevede l’accettazione di prenotazioni, ma solo chiamate al momento. Sia il noleggio con conducente che il taxi hanno le stesse agevolazioni legate alla circolazione stradale, possono percorrere corsie preferenziali e zone traffico limitato (ZTL), possono circolare anche nei giorni di blocco del traffico, privilegi comunque vincolati agli orari di servizio. Accesa la protesta poiché se la norma prevedeche l’auto con conducente che svolge servizio di trasporto pubblico non di linea debba rientrare in deposito una volta finito il servizio e da quel deposito debba ripartire ogni volta che deve svolgere un nuovo trasporto. Oltre a questo sono stati aggiunti altri vincoli prevedendo che la sede del vettore e almeno una rimessa siano situate nel territorio del Comune che ha rilasciato la licenza e che l’inizio e il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debba avvenire presso le rimesse autorizzate situate nel territorio del Comune. In questo modo invece di facilitare i consumatori si creerebbero nuovi ostacoli da superare.La presidente del Senato ha giudicato ammissibile al voto dell’Aula l’emendamento al dl semplificazioni contenente misure urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea e la reazione dei lavoratori non poteva che verificarsi. In molti hanno creduto al governo del cambiamento che di grandi cambiamenti non né sta realizzando, e che se li realizza contengono sempre motivi di insoddisfazione per chi deve subirne le conseguenze. Diciamo che forse viene chiamato“governo del cambiamento”perché l’unica cosa che riesce a cambiare è l’idea e lo fa con una tempestività che spiazza e disorienta lavoratori ed elettori.Contestazioni che si protraggono da anni ormai , contro un decreto legge che non semplifica e che non ha lasciato alla categoria alcuna opportunità di spiegare le proprie ragioni al ministro dei Trasporti. Si vorrebbe colpire l’abusivismo, ma non lo si vede combattuto in alcun modo.Scatterà anche l’obbligo di tenere all’interno delle vetture e per almeno quindici giorni i fogli di servizio nei quali dovranno essere registrati tutti i trasferimenti, con una descrizione che include anche dati sensibili dei clienti. Non propriamente il modo per combattere l’abusivismo. Le società avranno l’obbligo di dover aprire una sede operativa in ogni comune in cui si ha l’autorizzazione a operare. Inoltre ogni comune avrà la possibilità di limitare l’accesso Ztl in caso di traffico o smog eccessivi o per eventi particolari, questo significa che saranno costretti a pagare a ogni singolo comune il dovuto.Sia a Roma che a Milano, per molti anni non ci sono stati bandi per Ncc , questo ha fatto sì che gli Ncc si recassero in altri comuni per poter aprire le loro società. A Roma l’ultimo bando risale al ’93 e a Milano addirittura al 1970. Chiunque ha deciso di entrare nel settore si è dovuto adattare, facendo fronte a una richiesta di mobilità sempre maggiore alla quale i grandi comuni non sono stati in grado di dare una risposta. Il noleggio con conducente funziona anche nei piccoli centri delle periferie e saranno proprio queste società ad essere penalizzate ancora di più da norme che sono state create per tutelare gli interessi della categoria taxi nei grandi centri urbani. Una situazione non semplice che non mancherà di offrire altri sviluppi.