CAPORALATO A LATINA. SEI ARRESTATI E UNO È UN FUNZIONARIO DELLA CISL
DI CLAUDIA SABAPer l’operazione “Commodo”, le indagini erano già in corso da tempo.E all’alba di questa mattina hanno portato a sei arresti per caporalato.La Squadra Mobile di Latina ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato hanno infatti eseguito l’ordinanza restrittiva emessa dal Tribunale di Latinasu richiesta del Procuratore di Latina, Carlo Lasperanza e del sostituto procuratore Luigia Spinelli, nei confronti di sei persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro, all’estorsione, all’autoriciclaggio, alla corruzione e ai reati tributari.Un sistema di protezione e sfruttamento della manodopera straniera.Gli indagati sono 50.Tra loro imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale.Gli arrestati agivano attraverso una società cooperativa, la“ Agriamici”, con sede a Sezze.Il loro compito era quello di reclutare e sfruttare stranieri centrafricani e rumeni, obbligando centinaia di azienda agricole ad assumerli.Di fatto avevano monopolizzato il settore nelle provincie di Latina, Roma, Frosinone e Viterbo.Gli stranieri venivano trasportati nei campi con pulmini privi di ogni sistema di sicurezza e costretti ad affrontare giornate lavorative estenuanti, anche di 12 ore, con una retribuzione irrisoria. Circa la metà rispetto a quella prevista dal contratto nazionale.Tra gli arrestati, Marco Vaccaro, segretario generale provinciale della Fai Cisl, con l’accusa di aver garantito protezione alla cooperativa Agriamici, estorcendo l’iscrizione alla sua organizzazione da parte dei lavoratori assunti dalla cooperativa.Pena il licenziamento.Altro personaggio di spicco, Nicola Spognardi, ispettore del lavoro presso l’Ispettorato Territoriale di Latina, con l’accusa di aver garantito alla cooperativa “Agriamici” coperture in cambio di danaro, eludendo così controlli da parte del suo ufficio.Un sistema delinquenziale che, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori stranieri, li costringeva a sottostare a regole e orari disumani.Le indagini erano partite alla fine del 2017 dopo alcuni interventi disposti dal Servizio Centrale Operativo nell’ambito di un’altra operazione denominata”Freedom”, nata per contrastare il fenomeno del caporalato.Vaccaro, segretario della Fai Cisl, al momento dell’arresto è stato trovato in possesso di una somma superiore ai 500 mila euro.“Un durissimo colpo per la nostra organizzazione”, ha detto il segretario della Cisl, Roberto Cecere: “La condanna sarà immediata. Per quanto ci riguarda, non si può giocare così, sulla pelle delle persone”.
