CINA, XI: “FIDATEVI SULLA VIA DELLA SETA”

Richiesto: Xi Jinping.Lucio Giordano, Luca Martini, Umberto Siniscalchi XI JINPING RASSICURA LA PLATEA SULLA BELT AND ROADXi Jinping, stamani dal palco del National convention center, nel quartiere olimpico di Pechino, in occasione dell’inagurazione della seconda edizione del Belt and Road Forum, in circa 40 minuti ha risposto alle critiche provenute da molte parti del mondo (soprattutto americane), verso la Via della seta. Un progetto percepito come egemonico teso a favorire solo le imprese cinesi.Xi ha pronunciato parole importanti.“Una via della seta, pulita, verde, multilaterale e sostenibile”.Parole rassicuranti, suggestive, anelate dalla gran parte della platea, formata da 37 capi di Stato e di Governo.L’unico Paese del G7 presente è l’Italia, rappresentata dal premier Giuseppe Conte.In uno dei passaggi più significativi del suo discorso Xi Jinping ha detto: ”Dobbiamo operare alla luce del sole e combattere la corruzione con tolleranza zero. Dobbiamo aderire ai concetti di apertura, sostenibilità ambientale e pulizia. Costruire infrastrutture di alta qualità, sostenibili, resistenti ai rischi e a un prezzo ragionevole. Questo aiuterà i Paesi a utilizzare a pieno le loro risorse”. A questo messaggio si sono mostrati favorevoli il premier pachistano Imran Khan e quello malese Mahathir Mohamad.Anche se entrambi hanno preventivamente contestato i costi per il progetto Belt and Road sanciti dai rispettivi predecessori, definendoli in qualche modo dei corrotti.I due leader hanno chiesto a Pechino sconti e revisioni, che sono stati concessi. Il progetto sviluppato in fretta e rapidamente, cresciuto oltre confine ha destato qualche perplessità dentro i confini. La sensazione è che la Belt and Road sia inserita in un contesto di finanziamenti internazionali.Questo in sintesi è quanto sostiene il direttore del Centro studi per l’Impresa della Fondazione Italia-Cina, Filippo Fasulo, il quale ammonisce che: “Mancare questo obiettivo comporterebbe un aumento dei costi della globalizzazione cinese con la conseguenza di danneggiare l’economia nazionale”.Nadège Rolland, ricercatrice del National Bureau of Asian Research, ha dichiarato: “Non credo che vedremo un grande cambiamento nel modus operandi nei Paesi lungo la Belt and Road”. Ma le parole non sempre sono suffragate dai fatti. È le aziende cinesi sono avvezze a questo modus operandi.Rispetto a quello che è stata la propaganda di regime che parlava di triliardi di dollari investiti, gli investimenti delle aziende cinesi hanno mosso in realtà investimenti per 90 miliardi di dollari.Anche le promesse di apertura di mercato sono avviate con grande lentezza.Rolland considera che tuttavia gli interessi internazionali trovano sponda in questo progetto, anche perchè la via della seta è l’alternativa all’isolazionismo e al protezionismo americano. Il premier Conte avrà due incontri bilaterali, sia col presidente che con il primo ministro Li Keqiang.Tutto questo è nell’agenda che l’Italia ha negoziato per la sua adesione alla via della seta (non gradita dagli Usa). L’incontro avvenuto a RomaTra Xi Jinping e il nostro esecutivo di Governo, non ha portato a grossi risultati immediati, ma ad intese pari a 2,5 milardi (gli accordi con la Francia hanno visto impegnati 40 miliardi).Il nostro Governo ha messo in preventivo una nuova missione di “sistema” in Cina nei prossimi mesi, per affinare ulteriormente accordi e perfezionare le intese esistenti.