E’ UN GOLPE: NON C’E’ UN’ALTRA PAROLA

E’ UN GOLPE: NON C’E’ UN’ALTRA PAROLA

Il governo degli Stati Uniti, non riconoscendo l’esito delle elezioni di un paese dell’America latina, organizza e finanzia le forze dell’opposizione, fino a sostenere uno dei suoi esponenti che si è autoproclamato presidente. Fino a qualche anno fa questa cosa si chiamava colpo di stato, oggi su quello che avviene in Venezuela mi pare che nessuno abbia l’onestà di dire questa parola. E’ preoccupante che anche dalle istituzione europee – le stesse che guardano con preoccupazione al nuovo presidente brasiliano, che pure ovviamente si è immediatamente schierato con i golpisti – si levino voci a sostenere il golpe. Io sono tra quelli che ostinatamente vuole chiamare le cose con il proprio nome. E, con altrettanta ostinazione, mi schiererò contro le forze della reazione e del capitale.