IL DIRITTO ALL’OZIO

Voglio avventurarmi….Dunque, io debbo lavorare. Su questo c’è poco da discutere anche perché quando lo faccio lo faccio pure per vivere. Non potrei permettermidi non farlo. E penso pure, ovviamente, mentre lo dico, a chi sta peggio di me, che magari un lavoro manco ce l’ha. Quindi capisco benissimo che il lavoro possa occupare i primi posti tra i valori della vita. Quando però, e questo è il punto, mi viene concesso di potermi fermare un pomeriggio a leggere, o solo a esistere a fondo perduto, senza alcun fine, o persino posso regalarmi momenti fuori orario di sonno non colpevole (tipo quando c’hai la febbre, per dire) allora capisco pure la bellezza del “dolce far niente”… Io lo credo subito che “il lavoro nobilita l’uomo”, per carità. Ed è vero soprattutto quando hai una famiglia sulle spalle. Ma proprio per questo capisco pure quanto sia prezioso, quando si può fare, l’ozio, quanto sia pure esso nobile e costruttivo. Anche l’hobby, la creatività, il riposo, nobilitano l’uomo. Condivido l’idea di un mondo che si adopera per un futuro dove tutti possano avere un proprio lavoro, per carità. Però penso pure che sarebbe proprio bello quel mondo che desse a tutti la possibilità di vivere momenti, magari della giornata, spensierati.Quel mondo che desse a tutti il diritto al proprio tempo libero… il diritto di pensare, giocare, dormire, creare, correre, come il diritto di lavorare.