IL TUMORE AL SENO E’ LA PIU’ DIFFUSA PATOLOGIA ONCOLOGICA DELLA DONNA

IL TUMORE AL SENO E’ LA PIU’ DIFFUSA PATOLOGIA ONCOLOGICA DELLA DONNA

Aiom, l’associazione dei medici che si occupano di cancro, ci informa che il tumore al seno è la più diffusa patologia oncologica della donna, eppure con la diagnosi precoce di GUARISCE nel 92% dei casi. Tranne quando invece della scienza intervengono i truffatori, e purtroppo qualcuno ci crede alle loro fandonie: in un hospice di Udine è ricoverata una giovane donna, madre di due bambini piccoli, che mi dicono si sia affidata al cosiddetto “metodo Hamer”, la “nuova medicina germanica”. Che ha lasciato una scia di morti in tutta Europa e negli USA, da noi almeno 4, tutte donne: due con tumore al seno, una con melanoma ( tumore della pelle approcciabile fino alla guarigione nelle nelle prime fasi) e la giovanissima con una forma di leucemia che guarisce nella quasi totalità dei casi, con la chemioterapia. Tutte morte per aver “curato” il loro tumore con le chiacchiere, per “risolvere i traumi”, e qualche vitamina, affidandosi al “metodo” Hamer. Per questi crimini alcuni medici sono stati condannati a pene leggerissime in tribunale, uno radiato: ma il crimine resta, quelle persone sono state uccise da una pseudo medicina che non ha basi scientifiche, e neppure buonsenso. Resta un crimine sottrarre col plagio malati prostrati dal loro stato di salute a farmaci veri, terapie efficaci per mandarli a morire con vitamine e sedute di psicologia. Un crimine odioso perché perpetrato da individui laureati in medicina, che hanno giurato di “non nocere”. Ed è davvero intollerabile che gli Ordini dei medici, che sul territorio ben conoscono chi siano i loro iscritti dediti a queste pratiche, non intervengano a difesa dei malati innanzitutto, e del prestigio della loro professione. Anzi: qualcuno ancora concede patrocini e ECm a corsi di “specializzazione” in queste plateali scempiaggini pseudoscientifiche. Io penso a quei bambini che cresceranno senza la mamma, il loro dolore peserà sulla coscienza di chi ha convinto quella signora a sottrarsi alle cure, siano essi parenti, cosiddetti medici, ma anche di chi ha tollerato che tutto questo accadesse.