L’FMI BACCHETTA L’ITALIA. TRIA: ‘RISCHIO SONO LE POLITICHE CONSIGLIATE DA FMI’

L’FMI BACCHETTA L’ITALIA. TRIA: ‘RISCHIO SONO LE POLITICHE CONSIGLIATE DA FMI’

Che l’Italia sia da sempre sotto la lente d’ingrandimento da parte della Ue non è certo una novità.‘Attenzioni’che si sono ulteriormente rafforzare da quando si è insediato il governo giallo, le cui politiche ne hanno fatto una sorvegliata speciale. Non manca giorno che non arrivi una tirata d’orecchi dal commissario Moscovici, da Juncker o Dombrovskis,l’Italia è a crescita zero, sostengono, pertanto i problemi non possono che aumentare. A preoccupare anche il FMI, le riforme fiscali, considerato il debito pubblico che è uno dei più alti al mondo. Non ha dubbi su questo Poul Thomsen, responsabile del Fmi in Europa:la priorità dell’Italia deve partire dall’abbattimento del debito.E per farlo servono riforme strutturali. Altrimenti è un Paese a rischio, per se stessa e per tutta l’eurozona. Una critica pesante,l’ennesima, giunta al governo che per la ripresa punta sui decreti crescita e sbloccacantieri, freschi di approvazione e dagli risultati ancora da verificare. Non è un mistero che all’Europa i due provvedimenti simbolo del governo pentaleghista,Quota 100 e Reddito di Cittadinanza,vadano non solo stretti ma sarebbero da bocciare. E per quanto non venga espressamente citata, lo stesso dicasi anche per laflat-tax,maxi o mini che sia.Provvedimenti,lascia intendere chiaramente,che l’Italia non può permettersi, visto il suo debito e la recessione in atto. Non sono mancate le contro-risposte, altrettanto dure, dei due vicepremier e dello stesso premier Conte in affanno, durante le sue incursioni a Bruxelles, per spiegare la‘bontà’delle riforme attuate per le quali occorre tempo, dice, prima di vederne gli effetti. “L’Italia non è affatto un rischio globalecome viene descritta – risponde il ministro dell’Economia, sul quale cadono accuse e responsabilità maggiori-i fondamenti dell’economia italiana sono sani.I rischi per l’economia internazionale – incalza Tria durante la conferenza al termine dell’Eurogruppo a Bruxelles- sono piuttosto le politiche consigliate proprio dal Fmi. Nessun passo indietro dunque per il ministro dell’Economia. Per il qualele politiche fiscali si attuano proprio quando a prevalere è il segno meno, ovvero quando si è in recessione.Per dare una scossa verso la ripresa