NON SOLO PASSIONE: SCOPERTA LA RICETTA DELL’AMORE CHE VINCE IL TEMPO
Vi siete mai chiesti cosa spinga gliinnamoratia farecose folli, come mettere il bene della persona amata al di sopra del proprio? Secondo uno studio dell’Università della California di Santa Barbara (Stati Uniti) tutto dipende dall’attività combinata di due ormoni, l’ossitocinae lavasopressina, responsabili di attivare in ciascuno di noi i circuiti mentali relativi, rispettivamente, all’empatiae all’altruismo, entrambi fondamentali nella creazione deilegami di coppia. Se, a oggi, molti sono gli studi condotti sull’ossitocina e sul suo ruolo nello sviluppo dell’empatia e nei processi di attaccamento, tanto che questo neurotrasmettitore è ormai comunemente noto anche come “ormone delle coccole” o “dell’amore”, poco invece finora si sapeva circa il ruolo della vasopressina nella formazione dei rapporti affettivi. Guidati da Bianca Acevedo, ricercatrice del Neuroscience Research Institute dell’università statunitense, gli studiosi spiegano dalle pagine della rivistaBehavioral Neuroscienceche il ruolo della vasopressina è molto importante nella creazione dei legami d’amore poiché innescaatteggiamenti altruistici, e quindi volti in modo disinteressato al bene del prossimo, fondamentali per la creazione e il mantenimento nel tempo di legami d’affetto, come ad esempio quello che si instaura tra genitori e figli. L’amore, spiegano i ricercatori, ha quindi unaricettaben precisa dal punto di vista chimico. Che racconta di un sentimento che va ben oltre lapassionee l’attrazione. “Quando le persone pensano alle relazioni amorose – spiega Acevedo – tendono a pensare all’amore romantico, quello basato sulla passione. Non dobbiamo però dimenticare che una delle altre ragioni basilari per cui le persone stanno insieme èprendersi cural’uno dell’altra. Viviamo unalunga vita insieme, che va oltre la passione. Molti di noi, tanto per fare un esempio, allevano bambini. O si prendono cura gli uni degli altri in età avanzata”. E a fare la differenza in questi comportamenti è proprio “l’altruismo, profondamente radicato nella nostra struttura evolutiva, neurale e genetica”.
