REIWA, ECCO LA NUOVA ERA DEL GIAPPONE

REIWA 令和….Ecco la nuova èra del Giappone….Peccato che ancora non è ben chiaro cosa significhino, o meglio: come vadano “letti”, si fa per dire, i due caratteri. Pescati nel Man’yoshu, “Le diecimila foglie”, un’antica raccolta di poesie…indigene che tutti conoscono e nessuno ha letto.* Poi vabbè, oggi è successo un po’ di tutto. Intanto la radiotelevisione di stato, NHK, ha fatto una figuraccia: dopo pochi secondi che parlava il premier la traduzione simultanea in inglese è saltata: interpreti e conduttori hanno ammesso di non essere in grado di “seguire” correttamente il discorso. E hanno smesso di tradurre. Viva il servizio pubblico. Vabbè, ci sta. Del resto la Rai mica offre la traduzione simultanea dei discorsi di fine anno di Mattarella. Io poi mi sono fatto un giro per Shibuya – il quartiere dei giovani – e non ho trovato nessuno, ma proprio nessuno che sapesse “interpretare” questi due caratteri. Solo gridolini, heee, huuuu, mhhhh. Un po’ meglio è andata a Chidorigafuji, accanto al Palazzo Imperiale, lo “struscio” della borghesia di Tokyo. Qui ho trovato qualcuno che il Man’yoshu, a suo tempo, l’aveva letto, e che mi ha espresso soddisfazione per il fatto che “finalmente”, erano stati scelti caratteri “giapponesi”. Come se esistessero, caratteri “giapponesi”. Discorso lungo. Chi già sa non ha certo voglia di sentirselo ripetere da me, chi non sa immagino possa trovare altre e più autorevoli fonti per informarsi.Vabbè ora devo chiudere. Non senza sottolineare ancora una volta l’incongruenza istituzionale di tenere completamente fuori dal processo di selezione del nome dell’era l’imperatore e la sua famiglia. Visto che tra l’altro si tratta del “nome” com il quale passeranno alla storia. Ennesimo segno di quanto, in realtà, sia poco “Imperatore” e molto “imperato”. E di quanto sia difficile, faticosa e diciamo la verità, un po’ triste la vita all’interno del Palazzo. A differenza dei regnanti del resto del mondo, Akihito e la sua famiglia non sono liberi di muoversi, di andarsene in vacanza “privatamente”, di uscire la sera, magari con una scorta discreta. E non parlo solo dell’Imperatore, ma anche di tutta la sua famiglia. Masako, la principessa ereditaria, a suo tempo entrò in depressione, per questo motivo, e c’è stato il serio rischio che la coppia divorziasse. Io nutro un grande rispetto per loro, sia per Akihito (con il quale, pensate, ho avuto l’onore di giocare a tennis, quando era principe ereditario, nel lontano 1982) che con la sua dignità, profonda umanità e correttezza istituzionale ha fatto dimenticare la controversa figura di suo padre, e ha spesso fissato alcuni paletti contro le derive nazionaliste di alcuni governanti, sia del giovane Naruhito, che sono sicuro saprà tenere anche lui dritta la barra della democrazia, contro tutte le derive Allego qui l’approfondimento che abbiamo fatto oggi a SkyTg24, nel corso di “Dentro i fatti”, con Monica Peruzzi e Milo D’Agostino. *Tutti i giapponesi, bimbi compresi, sanno ovviamente pronunciare correttamente questi due caratteri e ne comprendono il significato moderno: “ordine” per 令 (rei) e “pace, armonia” per 和 (wa). Ma c’è una “lettura” appunto moderna, decisamente un po’ di destra, salviniana, qualcosa tipo “pax et ordem” (令 rei è anche uno dei caratteri di “meirei”, che significa “decreto”) e una più soft, più poetica, ma filologicamente più corretta, visto che il governo ha formalmente annunciato che i due caratteri vengono da una delle poesie del Man’yoshu. Ed in questo caso “rei” diventa, “fausto”, mentre “wa”, perde, anzi, non l’ha ancora storicamente acquistato, il suo significato di “giappone”, e diventa “soffice” “lieve”. La poesia, tradotta un po’ così, a spanne, parla infatti di un “soffice vento che accarezza l’arrivo della primavera” ( o qualcosa del genere, non voglio certo rubare il mestiere ai filologi). Ma l’importante è chiarire che qualsiasi forzatura, qualsiasi interpretazione “salviniana” è assolutamente fuori luogo. Con buona pace di Abe che invece, secondo me, un pensierino ce l’ha fatto (per vendicarsi di tutti gli altolà fatti dall’imperatore uscente, Akihito)