ROMA CITTA’ MISOGINA, LUCHA Y SIESTA A RISCHIO SGOMBERO

ROMA CITTA’ MISOGINA, LUCHA Y SIESTA A RISCHIO SGOMBERO

La casa delle donne Lucha y Siesta è a rischio, un rischio serio e fondato. Di vedersi sgomberata, smantellata, chiusa: dolorosamente dispersa come le quattordici donne e i dodici bambini attualmente accolti e ospitati. Donne vittime di violenza o di esclusione sociale o in grave difficoltà economica o comunque in condizioni di acuta marginalità. Donne maltrattate o molestate, escluse da tutele sociali o da cicli produttivi. Nei quasi undici anni di attività, a migliaia si sono rivolte allo sportello di Lucha Y Siesta, dove gratuitamente hanno trovato ascolto e accoglienza, spesso per la prima volta, dopo essere state rimpallate da un ufficio all’altro, o rifiutate o respinte o scacciate.Ebbene, questa lodevole quanto generosa iniziativa sta per estinguersi. Il piccolo edificio che la ospita è stato messo sciaguratamente in vendita dal suo proprietario, che è l’Atac, l’azienda comunale dei trasporti. Per saldare i debiti che gravano sul suo bilancio ha offerto ai creditori i suoi svariati immobili in disuso: depositi, stabilimenti, rimesse, e la stessa ex sottostazione tramviaria di Cinecittà, che le donne di Lucha Y Siesta hanno occupato nel 2008, per poi riconvertirla in un centro anti-violenza e a tutela dei diritti delle donne. E lo stridente paradosso è che i suoi servizi sono utilizzati dal Comune di Roma, che nel contempo li mette a repentaglio autorizzando una sua azienda a sgomberare l’edificio dove si realizzano.Le istituzioni dovrebbero preservare quest’attività, anzi valorizzarla, ma non ne hanno mai regolarizzato l’assetto patrimoniale e funzionale, così da esporlo a sgomberi e sfratti. E questo vale per l’attuale amministrazione, così come per quelle precedenti di Marino e Alemanno. La stessa Regione Lazio, che pure si dichiara attenta e sensibile verso i diritti della donne, non ha finora offerto alcuna soluzione. E’ da anni che va così, nonostante impegni, rassicurazioni, promesse elettorali e ingannevoli ammiccamenti.Una grande capitale internazionale come Roma dovrebbe promuovere, incrementare, favorire i luoghi delle donne. E invece vuole chiuderli e disperderli. Sta succedendo alla Casa internazionale delle donne e ora alla Casa delle donne Lucha Y Siesta.