SCONTRO SULL’ USO DENIGRATORIO DELL’ESTETICA FEMMINILE
Al posto di Virginia Raggi quella foto sgraziata l’avrei rivendicata, insieme al diritto al poro dilatato ed eventualmente alla ruga d’espressione: la vera questione posta dal photoshop al contrario degli avversari politici è se le donne in ruoli di potere abbiano il diritto di ogni tanto di essere spettinate e struccate, preoccupate, tese, incavolate, oppure se ai molti doveri dell’incarico si aggiunga anche quello del modello geisha con le gote in polvere di riso e l’eye liner millimetrico. Lo scontro sull’uso denigratorio (o apologetico) dell’estetica femminile è roba da spogliatoio di calcetto, e non a caso appassiona molto i colleghi maschi.
