SEA WATCH. FINALMENTE, LO SBARCO. SALVINI ESULTA
Un’odissea durata 13 lunghissimi giorni per i 47 migranti della Sea Watch, sbarcati stamattina nel porto di Catania. Uno sbarco agognato, sofferto, salutato oggi con abbracci liberatori tra naufraghi e persone dell’equipaggio. Poi la discesa tra gli applausi dello staff della Ong battente bandiera olandese. Il dirottamento da Siracusa al molo di Levante catanese era stato visto con sospetto.Come l’ennesima furbata del ministro dell’Interno di far aprire un’inchiesta e mettere sotto sequestro la nave. “Una mossa politica”, secondo il comandante della nave olandese. A Catania, non dimentichiamo che il procuratore capo è Carmelo Zuccaro, non certo tenero con i viaggi della speranza favoriti dalle Ong. Dalle prime indiscrezioni si apprende chenon c’è nessun sequestro in vista.Ma che il capitano Jeroen Peters, così come l’intero equipaggio saranno sentiti in procura nelle prossime ore. Potranno spiegare le loro ragioni e chiarire se avrebbero potuto o, meglio dovuto, chiedere e ottenere lo sbarco in altro porto cosiddetto ‘sicuro’ piuttosto che dirigersi verso le acque italiane. Salvini ha ribadito più volte che l’autorità giudiziaria deve fare il suo corsoprendendo in considerazione‘le ripetute irregolarità a carico della Ong tedesca’. Al momento rivendica il successoper essere riuscito, in concerto con la mediazione del governo a interessare alcuni Paesi della Ue a farsi carico dell’accoglienza.Otto, per la precisione: Germania, Lussemburgo, Francia, Romania, Spagna, Portogallo, Lituania e Malta. Ognuno prenderà un certo numero di migranti, compresa l’Italia che farà la sua parte. Ciò che conta adesso è che i 47 migranti sono sulla terra fermae che, sbrigate le incombenze burocratiche, avranno finalmente una posto nel quale ricominciare a vivere.I 15 minori verranno trasferiti in strutture protette e idonee al loro status. “Missione compiuta”ha twittato Salvini al compimento delle trattative in atto. E mentre si chiude, al momento, quest’ultima vicenda,rimane aperta l’altra per Salvini: la Diciotti. Ha sette giorni di tempo il vicepremier per rispondere o inviare una memoria alla Giunta per le Autorizzazioni che dovrà stabilire se far arrivare o meno al Senato la richiesta di rinvio a giudizio come disposto dal Tribunale dei Ministri
