THE DAY AFTER. DUE O TRE COSE SU BATTISTI, CAPITAN FRACASSA, TV E BONAFEDE

THE DAY AFTER. DUE O TRE COSE SU BATTISTI, CAPITAN FRACASSA, TV E BONAFEDE

Questa volta non c’entra solo Capitan Fracassa. Lui ci ha aggiunto un pizzico (una valanga) in più di folklore, di sprezzo ribaldo per le leggi, di volgarità umana. E Bonafede si è accodato, anche lui vestito da Carnevale. Succede semplicemente, in quest’Italia inselvatichita dai rancori e dalle prevaricazioni, che l’arresto di Cesare Battisti al culmine di una scintillante due giorni mediatica si dovrebbe rivelare per quello che è: un gesto più simbolico che altro. Una cosa tipo il Bene che ogni tanto trionfa sul Male. Mentre TV e politici o viceversa fanno di tutto per credere e farci credere che è stato catturato l’Eversore Massimo oppure Il più Cattivo dei cattivi in libertà, che ne so uno del calibro di Hannibal Lecter, dietro il simbolo scompare la storia. Scompare la realtà. In realtà, appunto, è finito in prigione – anzi, a marcire in galera, senza più contatto con gli uomini liberi’ (Salvini) – dopo una più che pittoresca odissea personale un delinquente comune, radicalizzatosi – come si direbbe oggi – nello spirito dei vecchi anni di piombo, uno che fece il manovale del terrorismo o poco di più in una sfigata e lugubre banda di eversori, i Pac, sigla assolutamente marginale nella cosiddetta lotta armata. Oltretutto, potenza del simbolo e un po’ molto degli enigmi della fama, l’omicidio più orribile tra i quattro per cui Battisti è stato condannato, quello per cui è diventato scelleratamente famoso e famigerato, cioè l’omicidio del gioielliere Torregiani, non l’ha nemmeno commesso lui, non foss’altro perché si trovava in contemporanea a sparare da un’altra parte. Sì, hanno finalmente preso un assassino, questo è abbastanza certo, un delinquente quasi comune, su cui è stata costruita negli anni una sterminata chanson de geste, nutrita pure dai romanzi noir di Battisti, e di cui ieri abbiamo assistito al grottesco finale. A uso di chi? Del Capitano, di Bonafede? Ma neanche, il caso Battisti li precede di decenni. A uso di… Davvero chi lo sa. Nota psicoanalitica a margine. Nell’adolescenza si manifestano spesso pulsioni contrarie, ribellioni estreme e altrettanti estremi desideri di marciare in branco e in divisa. Dietro la storia della Primula Rossa dei Pac e del Capitan Fracassa Padano si sono agitati in un lampo anche amori e odi che vengono da utopie e incubi lontani, simpatie ingiudicabili e violente ripulse, legati alle nostre prese di campo più primitive, tutti elementi che si sono incontrati – ma l’incontro nella realtà è impossibile – nello squallore di un giorno di Giustizia Sommaria, e di affannata Propaganda, in un aeroporto dell’Italia rabbiosa, ingiusta e ingiustificabile del 2019.