UN EX INFLUENCER FA DELLO STORYTELLING EFFICACE SU KURT COBAIN

UN EX INFLUENCER FA DELLO STORYTELLING EFFICACE SU KURT COBAIN

Non amo raccontare i#cazzimiei,lo trovo stupido visto che chi mi legge non esiste e che quando c’ho il mal di stomaco ce l’ho io mica te o no, ma oggi farò uno strappo alla regola e vi dico che ero sulla mia panda rossa BO B87031, stavo abbastanza male, non malissimo come nel 1990, ma in me c’era qualcosa che non andava. La depressione è una brutta bestia, quando c’è ti sbrana, quando non c’è sta lì in un angolo a ringhiare in silenzio e ad osservarti la stronza. Inutile far finta di niente, lei e là, pronta a fare un balzo in avanti e saltarti di nuovo alla gola. Unico sollievo, la musica, anche quella deprimente e dormire tanto. A me piacciono molto le schitarrate ed è forse per questo che ascoltavo Radio Città, non del Capo, proprio Radio Città 103 che era poi la frequenza sulla quale trasmetteva. Giro la manopola dell’autoradio (nell’ottobre 1991 c’erano le manopole) e sento per la prima volta SMELLS LIKE TEEN SPIRIT. Hello, hello, hello, how lowHello, hello, hello, how lowHello, hello, hello, how lowHello, hello, hello E finalmente la schitarrata e le grida liberatorie With the lights out, it’s less dangerousHere we are now, entertain usI feel stupid and contagiousHere we are now, entertain usA mulatto, an albino, a mosquito, my libidoYeah, hey Che roba! Che roba! Il mesto dj con la sua flemma annuncia che i Nirvana suoneranno a Baricella, non a Bologna capite, a Baricella. È evidente che Bologna non sia già più la Bologna di una volta.Inevitabile l’acquisto del biglietto.Inevitabile andare a novembre a Baricella a vedere il concerto. Non vi dico quanta gente ci fosse. Di più! E fu così che io e Mocke ci trovammo in mezzo a una calca disumana che sfondò la porta di ingresso e in un battibaleno (ma che bella parola è “battibaleno”) entrammo spinti da una marea di corpi accatastati. Mai acquisto di un biglietto fu più inutile.Non vedemmo niente.Sentimmo solo del gran casino di schitarrate e dopo un’ora di live, le note confuse di SMELLS LIKE TEEN SPIRIT che era poi l’unica canzone che conoscevamo dei Nirvana.Tornammo a casa delusi da quel concerto, ma forse ci stava più sui maroni il fatto di aver comprato un biglietto per niente, ché la vita dei plumoni è un inferno senza fine.Nonostante tutto, più avanti acquistai il CD di NEVERMIND che fu uno dei miei più grandi influencer insieme a DOOLITTLE dei PIXIES. La depressione tornò a trovarmi nel 1993 e furono veramente cazzi amari. La bestia non si domava, aspettavo solo che passasse, ma se stai solo ad aspettare che qualcuno qualcosa passi, non passa mai niente se non il tempo, poi muori. Anzi sei già morto, perché la depressione è morte e desiderio di morte, una roba veramente deprimente, infatti si chiama depressione ed è una malattia grave. Nel 1993 uscì anche IN UTERO che abbinato alla depressione era un cocktail micidiale e a volte si faceva fatica ad ascoltarlo tutto intero. Brani come DUMB ti facevano venir voglia di aprire la finestra e volare di sotto, sfracellarsi e mostrare a tutti la scritta GAME OVER. Anche PENNYROYAL TEA a livello depressione non scherzava, ma io anche nei momenti più terribili ho sempre avuto un’alleata: l’ironia. Sulle liriche di PENNYROYAL TEA scrissi il testo di LUIGI’S CAR (la trovate qui insieme a tante altre cover non cover deiNew Hyronjahttp://www.newhyronja.it/progetto-old/mp3.htm) che parla di uno che fa lo sborone, ma niente. Gran sofferenza ancora per pochi lunghissimi mesi e finalmente il concerto dei Nirvana a Modena. Bellissimo, va anche detto che conoscevo a memoria tutte le canzoni e i Nirvana erano migliorati e anche la mia depressione, grazie a una pillola magica chiamata LUDIOMIL che aveva cominciato a fare effetto. Era il 21 febbraio 1994. Pochi mesi dopo, Kurt Cobain si fece una pera e si sparo in bocca. GAME OVER. “Che coglione” pensai. Cioè, tu sei Kurt Cobain e solo perché sei un tossico depresso ti ammazzi, sai cosa ti dico? Vai ben a cagare! Di fronte a questa reazione, la depressione fece le valige e andò a bussare la porta di altri sfigati che la città, la nazione ed il mondo ne era piena. A 25 anni di distanza da quel triste episodio, mi piace ancora raccontare che Kurt Cobain mi abbia salvato la vita, ma non è vero. Forse.