AL VOTO IN SARDEGNA. UN’ISOLA CHE HA BISOGNO DISPERATO DI FUTURO

AL VOTO IN SARDEGNA. UN’ISOLA CHE HA BISOGNO DISPERATO DI FUTURO

Nel 2018 più di 3000 giovani sardi hanno fatto le valigie.All’interno pochi abiti e molte speranze. Speranze di un futuro migliore fuori dall’isola e ancor più fuori dai confini italici.E’ la parte migliore che se ne vamentre il resto sopravvive rassegnato con quel poco che ha. Tra stenti e mille difficoltà. Il flusso migratorio è più che raddoppiatorispetto ai livelli dello scorso anno e questa la dice lunga sulla grave crisi che imperversa nell’isola.E’ record storico nell’ultimo ventenniodice il report del Centro studi della Cna Sardegna che analizza i recenti dati dell’Istat sui flussi della popolazione residente in Sardegna.Un fenomeno preoccupanteche contribuisce ad accelerare l’inesorabile declino demografico che sta interessando la Regione da nord a sud. Nel 2018 ammontano a 1 milione e 639mila i residenti regolarmente registrati,9 mila in meno rispetto all’anno precedente.Più di 30 paesi su un totale di 377 comuni sono a rischio spopolamento, fenomeno che colpisce soprattutto le zone interne, quelle più povere ed emarginate.Entro il 2050 verranno cancellati ben 166 borghi,sostengono diversi studi che analizzano il fenomeno spopolamento che cresce di anno in anno. Un destino inesorabile se non interverranno politiche adeguate e lungimirantiatte a contenere questa drammatica decrescita.Senza il lavoro non c’è vitae in Sardegna c’è sempre meno dell’uno e quindi dell’altra.E quando c’è è a scadenza come lo yogurt o sottopagato,ne sanno qualcosa i pastori,la loro rabbia viene da lontano. Un lavoro totalizzante che non conosce pause né feste comandate. Non dà diritto a ferie né a periodi di malattia. Sacrifici che tradotti in soldoni valgono pochi centesimi.Da qui la protesta dura sofferta ma necessariaper chiedere un cambio di passo e quindi maggiore equità tra sacrifici e remunerazione. Oggi si torna alle urne per rinnovare il consiglio regionale.Sette i programmi per sette candidati.I sardi sono persone avvedute e concrete.Abituati a diffidare dalle lusinghe e dalle facili ricette. E dagli abbagli dell’ultima ora. Nessuno meglio di loro sa cosa serve per far ripartire l’isola:lavoro lavoro e ancora lavoro.Tutto il resto ne è la fisiologica conseguenza.