CHEMIOTERAPIA: CON IL CASCO REFRIGERANTE 1 DONNE SU 2 NON PERDE I CAPELLI
Uncasco refrigeranteche inibisce uno degli effetti collaterali tra i più temuti dalle donne che si sottopongono a chemioterapia: la perdita dei capelli. Lo speciale dispositivo insilicone morbido, del valore di circa 35 mila euro, somiglia a una cuffia e, se indossato durante la somministrazione delle cure,riducedrasticamente lacadutadella chioma. A parlarne è Claudio Dazzi, direttore del Day Hospital Oncologico dell’Umberto I di Lugo di Romagna (Ravenna), dove il casco – donato a gennaio 2018 dall’Istituto oncologico romagnolo – ha funzionato correttamente nel56% dei casi: “Finora abbiamo trattato 62 donne – si legge in un articolo pubblicato dallastampa locale-. Di queste, 35 sono riuscite a portare a termine il trattamento senza dover ricorrere allaparrucca. Questo significa che il casco refrigerante ha funzionato nel 56% dei casi, una percentuale in linea con gli altri istituti dove l’apparecchiatura viene utilizzata. Solo cinque donne sono state costrette ad interrompere il trattamento per problematiche quali sensazioni difreddoocefalea“. Il funzionamento del casco si basa sull’effettorefrigerante: applicato sul cuoio capelluto durante la somministrazione dei farmaci chemioterapici, provoca unrestringimentodei vasi sanguigni delbulbo pilifero, riducendo al minimo l’assorbimento dei farmaci da parte di questi e preservando così i capelli dalla caduta. Testimonianze di grossasoddisfazionesono arrivate, racconta Dazzi, soprattutto da parte delle ragazze più giovani, che sono riuscite a salvare le chiome e a mantenere un’attività sociale del tutto simile a quella che conducevano prima della diagnosi.
