DISOCCUPAZIONE IN RIALZO RISPETTO A GENNAIO, MA SU BASE ANNUA CALA

DISOCCUPAZIONE IN RIALZO RISPETTO A GENNAIO, MA SU BASE ANNUA CALA

Il rilevamento della disoccupazione a febbraio registra un incremento, attestandosi al 10,7% facendo segnare uno 0,1% in più rispetto al mese precedente, infatti a gennaio, secondo i dati Istat, si era registrato un contenuto aumento. I dati diffusi sono ancora provvisori.Le persone in cerca di occupazione aumentano del 1,2% (+34 mila) e corrispondono a 2 milioni e 771 mila. Secondo le analisi degli addetti ai lavori, questo è il sintomo di un malessere economico del nostro Paese.Va però precisato che su base annua si rileva un calo del numero dei disoccupati, (-1,4%) pari a -39 mila persone. Confrontando il dato con il minimo pre-crisi (5,8%, dell’aprile 2007), emerge come il tasso disoccupazione sia ancora di quasi 5 punti superiore.Mentre il tasso di disoccupazione giovanile, per la fascia che va dai 15 ai 24 anni, a febbraio si attesta al 32,8%, in diminuzione seppure contenuta, rispetto a gennaio (-0,1 punti percentuali).L’Istat, spiega che il dato dista quasi 14 punti dal minimo pre-crisi (19,4%, del febbraio 2007). L’Istat ha inoltre fornito dettagli, spiegando come la diminuzione di febbraio si rifletta in una contrazione dei dipendenti (-44 mila), dove per i “permanenti” il valore segna -33 mila, mentre per gli occupati con contratto a termine il rilevamento segna -11 mila.Il dato che desta maggiore preoccupazione riguarda proprio il decremento degli occupati stabili.Inoltre va anche evidenziato come la fascia di maggiore attenzione per quanto concerne la flessione dell’occupazione, è quella che riguarda l’età centrale (35-49 anni) attestata ad un calo di 74 mila lavoratori. Fanno da contraltare i lavoratori ultracinquantenni con incrementi occupazionali di +51 mila unità. Sul rilevamento della disoccupazione vanno considerati anche gli inattivi (14 mila in meno), in special modo il dato riguarda le donne.Nel trimestre non sono rilevabili differenze sostanziali tra occupazione maschile e femminile e invece in aumento l’occupazione con contratti stabili rispetto a formule di contatto a tempo. Risultano invece in aumento i lavoratori indipendenti (+30 mila).Su base annua invece l’occupazione risulta ancora in crescita (+113 mila). Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo afferma che: “è in aumento il rischio che il tasso di disoccupazione possa interrompere il trend di continuo miglioramento degli ultimi anni”. I dati di febbraio della zona euro sono stati aggiornati da Eurostat: disoccupazione stabile rispetto a gennaio e in ribasso rispetto a un anno prima all’8,5%, minimo da ottobre 2008. Nella Ue al 6,5%, stabile rispetto a gennaio e in calo a 7,1% un anno prima: in questo caso, tasso più basso dall’inizio della pubblicazione delle serie mensili nel gennaio 2000. L’Italia ha il tasso di senza lavoro più elevato dopo Grecia (18% a dicembre) e Spagna, 13,9% a gennaio. Per la disoccupazione giovanile invece, l’Italia è seconda solo alla Grecia (39,5% a dicembre 2018). Segue la Spagna con un 32,4%. Anche se stiamo ragionando su un calo dell’occupazione, dobbiamo tenere conto del raffronto con lo scorso anno e del fatto che il dato stesso è riferito al mese precedente, quindi potrebbe non essere un “andamento” certo. Si dovrà attendere il trimestre o il semestre, prima di gridare alla crisi nella crisi. Inoltre va precisato che lo “zerovirgola” e in questo caso si tratta di uno 0,1 è davvero trascurabile.