IN RICORDO DI MARIANO DE SIMONE
Se n’è andato stanotte Mariano De Simone, aveva 71 anni, da tempo lottava contro una malattia insidiosa che l’avevavia via straziato, mettendone a dura prova il carattere combattivo e insieme lo sguardo soave. Mariano, per chi si occupa in Italia di musica popolare americana, dal folk al bluesgrass, dall’old-time al country, è stato una figura titanica: ha scritto libri, fatto conoscere square dance, vergato poesie e raccolte di testi, insegnato ad allievi curiosi, inquadrando sempre i contesti storici per non restare nel generico; soprattutto ha suonato tutto ciò che si poteva suonare a corde (banjo, chitarra, mandolino, violino, autoharp, salterio, dulcimer e altre cose ancora). Era esigente, anche intransigente; non amava l’improvvisazione, la chiacchiera inutile, cesellava i suoi dischi con cura, invecchiando aveva messo da parte il virtuosismo prodigioso degli inizi per concentrarsi sull’espressività, la pronuncia, l’intenzione, il rispetto scrupoloso della tradizione. Era anche apparso, un po’ nei panni di un sé stesso ottocentesco, nel film “Gangs of New York” di Martin Scorsese. I suoi ultimi anni sono stati molto duri, sul piano della salute, dell’autonomia, della possibilità di fare, scrivere, soprattutto suonare. Un abbraccio alla moglie Giovanna e alle figlie Beatrice ed Eleonora. PS. Mariano De Simone sarà ricordato dai parenti e dagli amici sabato 2 marzo alle ore 12 presso l’aula magna della Facoltà valdese di teologia, dietro piazza Cavour a Roma: all’angolo tra via Pietro Cossa e via Federico Cesi.
