IN UN MARE DI POLEMICHE LA MARE JONIO ATTRACCA A LAMPEDUSA

IN UN MARE DI POLEMICHE LA MARE JONIO ATTRACCA A LAMPEDUSA

La nave italiana Mare Jonio della Ong Mediterranea Saving Humans è entrata nel porto di Lampedusa scortata da motovedette della Guardia di finanza. Le fiamme gialle stanno procedendo al sequestro della nave, e per questo motivo è stata scortata in porto. Nelle prossime ore potrebbero iniziare gli interrogatori dell’equipaggio.La certezza è che in quest’ultima ora i migranti stanno sbarcando. La portavoce di Mediterranea Alessandra Sciurba ha spiegato che l’ordine di far sbarcare i migranti è stato dato alla polizia. Un’inchiesta contro ignoti e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è stata aperta in serata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio. Salvini continua ad attaccare il comportamento dell’Ong e accusa esplicitamente che ci sia stato una sorte di organizzazione preparata dai centri sociali per questo “presunto salvataggio”. Ha anche aggiunto in un’intervista a Radio Radio: “E’ certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi ma sia inserita in un traffico di esseri umani concordato e programmato. Conto che nelle prossime ore arrivi dall’autorità giudiziaria ciò che consegue a chi viola la legge”. Già nel pomeriggio il capo del Viminale si era espresso sull’atteggiamento avuto dall’equipaggio dell’Ong “Ignorate le indicazioni della Guardia costiera libica che stava per intervenire e la scelta di navigare verso l’Italia e non Libia o Tunisia, mettendo a rischio la vita di chi c’è a bordo, ma soprattutto disobbedienza(per ben due volte) alla richiesta di non entrare nelle acque italiane della Guardia di Finanza. Se un cittadino forza un posto di blocco stradale di Polizia o Carabinieri, viene arrestato. Conto che questo accada“.A Pochi minuti dall’attracco ha twittato:“Sequestrata la nave dei centri sociali. Ottimo. Ora in Italia c’è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi, soprattutto ai trafficanti di uomini. Chi sbaglia paga”. Il salvataggio ha accentuato lo scontro politico. Il dibattito è arrivato anche Parlamento e il premier Giuseppe Conte, presente a Montecitorio per parlare del memorandum sulla Via della Seta, ha replicato agli attacchi di tutta la sinistra: “Di fronte alla singola emergenza siamo tutti in difficoltà: dobbiamo tutti impegnarci a non strumentalizzare il singolo caso perché di fronte all’emergenza siamo tutti coinvolti”. In ogni caso sul tema dei migranti il governo ha “una chiara linea politica che può piacere o essere opinabile, ha detto Conte nel pomeriggio in Senato. Ha inoltre aggiunto: “diversi indirizzi politici sono stati espressi in passato, noi non possiamo che giudicarli insoddisfacenti: il concetto di accoglienza è diverso da quello di sbarco. Consentire sbarchi indiscriminati senza limiti non equivale a offrire accoglienza”. Il vicepremier Luigi Di Maio ha specificato che “non sarà un altro caso Diciotti”, ma ha anche aggiunto che “sono state violate le regole”. Verso le 10 di stamattina la Guardia costiera aveva concesso all’imbarcazione di avvicinarsi all’isola a causa del maltempo. Lo scontro via radio con la Finanza era nato perchè c’era una direttiva da rispettare. Emanata dal ministro dell’Interno ieri sera, che aveva negato l’autorizzazione a farli scendere. Oggi le Fiamme Gialle sono salite a bordo per un’ispezione. La portavoce della Mediterranea Alessandra Sciurba ha raccontato: “Ci hanno fatto un verbale con scritto che è tutto in regola a parte il fatto che le persone sono provate”. Ha anche aggiunto che per gli operatori Ong “la direttiva non ha molto valore, esistono i diritti delle persone, il Diritto internazionale, i diritti umani, le convenzioni internazionali. Abbiamo chiesto un porto sicuro. Siamo italiani su una nave italiana che ha salvato delle persone che erano in pericolo di vita in mare”.