SE ULTIMO FOSSE STATO MIO FIGLIO GLI AVREI DETTO CHE…

SE ULTIMO FOSSE STATO MIO FIGLIO GLI AVREI DETTO CHE…

Basta vedere lo spezzone incriminato per rendersi conto che “ragazzo Mahmood” non è detto con chissà quale tono, che il “ragazzo Ultimo” – che ha 23 anni – ha la boria tipica della sua età quando si ha successo, che è davvero incazzato con i giornalisti e non certo col collega e che ha detto, diciamolo, una sacrosanta verità. Il giornalista che si occupa di critica musicale ha poche occasioni per sentirsi stocazzo e, in quelle poche occasioni, ama farlo pesare. E lo dico a ragion veduta. Detto ciò, o ti rifiuti di partecipare come tanti hanno fatto e fanno tutt’ora, oppure, se accetti, sali sul carrozzone dall’inizio alla fine. Ti fai pure TV sorrisi e canzoni e le ospitate della domenica. Insomma, non sfrutti e rutti ecco. Questo gli avrei detto, se fosse stato mio figlio.