UNA STORIA A LIETO FINE: AGGREDIRONO MIGRANTE, LE SCUSE E L’ ABBRACCIO

UNA STORIA A LIETO FINE: AGGREDIRONO MIGRANTE, LE SCUSE E L’ ABBRACCIO

Lui si chiama Ibrahim Yacoubou è un migrante 51enne che vive in Italia da 28 anni. Originario del Benin, lavora come mediatore culturale alla Asl di Napoli.Pochi giorni fa ha subito un’aggressione con lo spray urticante nel rione sanità a cui è seguita anche una aggressione verbale pesante a suon di insulti razzisti.A compiere questo discutibile atto sono stati due ragazzini di 10 e 12 anni, giovani per capire la gravità di tutto questo forse, ma“maturi”per compierlo.Ibrahim ha risposto a quanto accaduto prendendo la decisione di perdonare, e così, dopo che i due giovani sono stati fermati dalle forze dell’ordine ha fatto richiesta di poterli incontrare.Nella chiesa del Rione Sanità è avvenuto questo incontro a cui hanno preso parte anche organizzazioni educative sociali, forze dell’ordine, ed una cordata di istituzioni che vanno dalla parrocchia alla municipalità.Un abbraccio che è l’abito più bello da poter donare poiché ha taglia unica e può vestire tutti, calzando addosso a pennello a chi forse non viene seguito come dovrebbe, a chi si ritrova a vivere in complesse realtà, a chi fa dell’odio e della cattiveria gratuita una bandiera da ostentare.Ragazzini che hanno bisogno di attenzione e di affetto ma anche di modelli positivi da seguire, di qualche possibilità in più, di una presenza attiva e concreta che non si limiti a riempire loro la vita di slogan ma che possa realmente dimostrare che le differenze ( semmai vi siano) arricchiscono rendendoci migliori.Non solo“scugnizzi”quindi ma ragazzi che hanno saputo chiedere scusa ed hanno trovato braccia e cuore grandi , pronti ad accoglierli e non solo a giudicarli.