25 APRILE

” Ricorda o cittadino questa data…” Ogni anno per la solita parata?Per le solite canzoni? Per le solite bandiere? Per le solite facce che il Tempo e i suoi oblii rendono ogni volta più vecchie? Lo dico proprio io che mi commuovo fino alle lacrime a sentire ” Questa mattina mi son svegliato…e ho trovato l’ invasor”. Lo dico proprio io che non mi sono mai persa un 25 Aprile pur avendo letto dei suoi perché, della sua ragione di esistere solo sui libri di storia! Di quella Storia scritta sempre dai vincitori… Ma so che dietro ogni pagina di quel libro ci sono uomini e donne di un secolo, di un mondo, di un’ Italia che fu. Al di là della fede religiosa o civile che fosse. Ci furono grida silenti, congiure ordite, urla laceranti, uomini in ginocchio nella polvere, a stringere pugni, imbracciare fucili, a gemere, imprecare, lottare … vivere e morire. E io mi sento così infima al cospetto di questa Memoria. Io cos’ho fatto per il mio Paese? Cosa faccio nel vederlo languente e prigioniero? Una prigionia subdola perché ha incatenato le menti, impedendo agli occhi di vedere i soprusi e al cuore di udirne i lamenti. Anche oggi sarò davanti alla mia bandiera. Onorero’ i morti. Ma disprezzero’ i vivi con la mia ignavia, con la mia ipocrisia che preferisce rifugiarsi nel passato piuttosto che combattere per il presente, forte del ” ricordo” di ciò che fummo. Partigiani e Soldati. Indossavano divise diverse. Combatterono per ” ideali” diversi. Si divisero in Vincitori e Vinti. Ma furono inequivocabilmente Uomini che scrissero la Storia! Mentre preparo il Caffè della Liberazione stamattina mi viene in mente un piccolo spiraglio…un piccolo moto di orgoglio… Il 4 Dicembre di due anni fa, anche io ho combattuto. Ho difeso con unghie, denti, impegno, presenza, penna e tastiera la mia Costituzione, figlia di quel mondo. ” Ricorda”…mi dicevo….”ricorda le madri che non strinsero più i figli; ricorda gli uomini che uccisero uomini, loro che fino a quel momento avevano lottato per vedere germogliare le sementi nei campi; ricorda che una nazione gloriosa che fece del suo idem sentire un Impero, divenne palcoscenico di lotte fratricide; ricorda che ogni articolo letto di quelle pagine eterne rimane lettera vuota, inutile se inattuato; ricorda che ogni Tempo vuole il suo tributo”. E oggi, davanti alla bandiera del mio Ricordo, so che ripeterò a me stessa” Libertà vo’ cercando….ch’ è sì cara…come sa chi per lei vita rifiuta!” Senza questo peso sul piatto della bilancia del Tempo, non ci potrà mai essere Liberazione dalle catene che oggi stritolano economie e persone rendendole pavide controfigure umane. In una parola non ci potrà essere LIBERTÀ senza sacrificio e partecipazione.