ATTENTATI IN SRI LANKA, L’ISIS ANNUNCIA: “SIAMO STATI NOI”

ATTENTATI IN SRI LANKA, L’ISIS ANNUNCIA: “SIAMO STATI NOI”

Nello Sri Lanka la nuova scia del terrore è targata Isis.Oggi lo Stato islamico lo ha rivendicato tramite la sua agenzia Amaq e ha diramato una foto in cui si vede il presunto capo dei Kamikaze. Gli attentati hanno causato 321 morti, (bilancio che potrebbe inoltre salire), tra i quali come denuncia l’Unicef, ci sono 45 bambini, il più piccolo aveva 18 mesi. In effetti il terrorismo locale non può pianificare un’ecatombe così scientificamente organizzata come quella del giorno di Pasqua in Sri Lanka. Non è sufficiente una ramificazione jihadista locale, utile solo per un supporto logistico ma assolutamente inadeguata per portare a segno gli attacchi in serie. Quello che fa riflettere, e allontanare questa ipotesi è prima di tutto l’ampiezza e l’estensione degli attacchi terroristici che immediatamente allargano il coinvolgimento di un gruppo molto strutturato e ramificato, con probabili appoggi all’esterno. C’è poi l’uso spropositato della propaganda mediatica alimentata dal tam tam che da tre giorni si propaga nell’universo dei siti e social legati alla complessa galassia dell’islam radicale armato. Il comunicato della rivendificazione Isis, recita: “Coloro che hanno condotto l’attacco che ha preso di mira membri della coalizione a guida Usa e cristiani nello Sri Lanka l’altro ieri sono combattenti dello Stato islamico”.Poi in un secondo tempo, l’Isis ha diffuso una foto del capo dei kamikaze autori degli attacchi. Non è possibile verificare l’autenticità della foto, ma si vede un uomo con la barba a volto scoperto con un fucile nella mano sinistra, affiancato da 6 uomini con il volto coperto da kefiah, che sarebbero gli altri sei attentatori suicidi. Tre sono alla sua sinistra, tre alla sua destra e tre impugnano un coltello. Sullo sfondo la bandiera nera dello Stato islamico. Prima della rivendicazione dell’Isis, il governo cingalese aveva puntato il dito contro il National Thowheed Jamath (NTJ), un gruppo islamista locale, che però non ha alle spalle una storia di attacchi così perfettamente studiati, ma solo assalti alle statue buddiste. Il governo di Colombo ha ammesso che il gruppo non avrebbe potuto agire senza una vasta rete di supporto internazionale. L’attenzione internazionale è concentrata sul Medio Oriente, l’Africa ed anche l’Estremo Oriente.C’è da considerare la possibilità che ci sia uno scontro tra ciò che resta dello Stato islamico e Al-Qaeda per la leadership della galassia jihadista.La rivendicazione tardiva dell’Isis può essere spiegata con il tentativo di mettere il marchio su una strage esaltata nei siti legati al mondo dell’estremismo islamista.L’obiettivo di chiese e alberghi frequentati da turisti stranieri individuati in un Paese, come lo Sri Lanka, a grande prevalenza buddista, rappresenta un nuovo e preoccupante sviluppo. È in atto lo spostamento in Asia meridionale del baricentro di azione e di proselitismo da parte dell’Isis e di Al-Qaeda, e avviene attraverso il consolidamento dei legami con fazioni locali.