LA SVOLTA DI FIUGGI
La destra italiana di una volta, quella che nel ’95 ha pianto a Fiuggi e tuttavia ha sottoscritto e votato la necessità di riconoscere l’antifascismo come “momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato” dovrebbe prendere a calci questi cialtroni e mestieranti che passano come un trattore su una storia intera di faticosi tentativi di pacificazione e di riconoscimento delle reciproche memorie, senza nulla saperne, senza nemmeno immaginare la fatica di riallacciare il filo del rispetto dopo i lutti dei ’70 e degli ’80, roba di carne e sangue, che fu superata in nome di una comune patria morale: patria che nulla ha che vedere con territorio e confini e tutto con l’idea che le guerre debbano finire, a un certo punto, e chi gioca con la tragedia delle guerre meriti solo disprezzo.
