‘MAMME PER LA PELLE’ L’ASSOCIAZIONE NATA CONTRO IL RAZZISMO VERSO I GIOVANI

‘MAMME PER LA PELLE’ L’ASSOCIAZIONE NATA CONTRO IL RAZZISMO VERSO I GIOVANI

Dopo aver subito per diverso tempo insulti e atteggiamenti razzisti, Fabien, un ragazzo di 13 anni, originario del Congo e adottato da una famiglia italiana all’età di 2 anni, ora raggiunge il campo per gli allenamenti in monopattino, evitando così gli attacchi razzisti sul pullman. La mamma Gabriella Nobile scrisse una lettera aperta a Matteo Salvini prima delle elezioni del 4 marzo.Nella lettera, Gabriella spiegava cosa accadeva ogni giorno ai suoi figli vittime di episodi di razzismo. In seguito alla lettera aperta ha ricevuto diversi messaggi da persone che lamentavano lo stesso problema.Così ha preso la decisione di creare “Mamme per la pelle”, un’associazione che ha lo scopo di promuovere la diversità con progetti culturali e scolastici, e offrire assistenza psicologica e legale ai ragazzi e alle loro famiglie.Adesso l’associazione conta circa 500 madri prevalentemente adottive i cui bambini provengono da ogni continente.Le mamme iscritte sono anche straniere e di coppie miste, tutte parlano di discriminazioni che accadono anche per le più banali attività quotidiane e tutte lamentano che all’origine del problema ci sono i comportamenti degli adulti. Sabato scorso si è tenuto un sit-in dell’associazione in piazza Euclide a Roma. La piazza è stata scelta evidentemente poichè lì alcuni giorni prima, una donna africana con i suoi bambini aveva subito un’aggressione razzista.La manifestazione è stata un’occasione d’incontro per fare il punto sulle varie forme di razzismo che i ragazzi subiscono e continuano a subire. La situazione nell’ultimo anno è addirittura peggiorata e sono moltissime le lettere di segnalazione che provengono da tutta italia. Queste voci non devono restare inascoltate. Non tutti i comportamenti vessatori vengono denunciati, però tutti creano effetti più o meno devastanti nei giovani che li subiscono. Anche la presidente del Ciai (Centro italiano di aiuti all’infanzia) Paola Crestani è tra le sostenitrici di ‘Mamme per la pelle’.La Crestani parlando del Ciai, il primo ente che ha introdotto in Italia l’adozione internazionale, ha spiegato che in 50 anni di attività hanno creato decine di famiglie ‘colorate’ e che da sempre registrano episodi di razzismo, i quali negli ultimi anni hanno subito un’impennata. La desolazione di Paola Crestani è espressa nella sua frase: ” pensavamo di andare avanti, invece stiamo tornando indietro”. Anche sua figlia una ragazza di origini indiane qualche tempo fa fu vittima di un atteggiamento razzista da parte di una signora che non volle sedersi sul treno accanto a lei poichè “negra”. L’obiettivo dell’associazione “Mamme per la pelle” è tra gli altri, quello di ottenere maggiore attenzione nel linguaggio, questo in maniera particolare da parte di chi ricopre un ruolo pubblico.L’associazione risponde anche a chi li accusa di sollevare un “falso problema”:“Se qualcuno pensa sia un’esagerazione, dovrebbe provare a vivere ciò che viviamo noi tutti i giorni”. Dopo anni, decenni di lotte per i diritti civili e l’uguaglianza, ancora oggi abbiamo bisogno di indire manifestazioni per sensibilizzare i cittadini. Una regressione del pensiero ormai denunciata da più parti mostra i sintomi di un malessere sociale duro a morire.