NOTRE-DAME, IL GIORNO DOPO: TRA VERIFICHE DANNI E PROMESSE DI RICOSTRUZIONE
Risorgerà come prima e meglio di prima?E’ su questo che s’interrogano esperti ed opinionisti il giorno dopo. Difficile avanzare ipotesi su come e il quando, su una cosa però concordano tutti: Notre-Dame, uno dei simbolo della cristianità occidentale deve essere ricostruita. Quella coltre di fumo, visibile da ogni angolo della città, quelle lingue di fuocoche poco alla volta hanno avvolto e distrutto il tetto, la guglia e parte della struttura sono immagini cheresteranno impresse a lungo nella memoria di noi tutti. Dopo le lacrime, l’incredulità, le preghiere e le polemiche, inevitabili quanto inutili,è il momento delle verifiche delle responsabilità, se ci sono, e dei danni subiti. E fin dalle prime luci dell’alba, dopo che l’incendio è stato completamente domato gli esperti sono al lavoro per verificarne le condizioni. La situazione è ancora precaria poichéla struttura principale, benché sia salva presenta una grossa instabilità.A confermarlo il ministro della cultura, Frank Riester. Le preoccupazioni principali, ieri, mentre il fuoco avanzava prepotentemente, erano rivolte alleopere d’arte di valore inestimabile valore.Opere che fortunatamentesono state messe in salvograzie al lavoro incessante e prezioso dei vigili del fuoco. Trasferite nella notte all’Hotel de Ville, la sede del comune di Parigi,La Corona di Spine, un pezzo della Croce e un chiodo della Passione di Cristoche saranno poi trasferiti al Louvre quanto prima. Messa in salvo ancheLa Tunica di San Luigi,reliquie, queste, di infiniti pellegrinaggi da parte di milioni di fedeli che annualmente arrivano da tutto il mondo per visitare la cattedrale. Potranno essere restaurati, quasi sicuramente i dipinti e gli affreschiche sono stati lesionati in parte dal fumo e molto dall’acqua che veniva gettata per spegnere le fiamme. Anche l’organo che sembrerebbe in parte lesionato, potrà a sua volta essere rimesso a nuovo. Ci vorrà del tempo prima che si possa definire un inventario preciso di quanto potrà essere recuperato, rimesso a nuovo o rifatto ex novo. Ele polemichesu quanto si sarebbe potuto fare e non è stato fatto per salvare il più possibile lascia il tempo che trova. Tutto è precipitato nel giro di poche ore, anzi di pochi minuti.Il fuoco ha avuto vita faciletra quei legnami preziosi magistralmente invecchiati dal tempo alimentato, ancor più, dalle impalcature che da qualche giorno erano state installate per dei lavori di restauro della guglia. Gli eroi, in questo dramma di immane proporzioni, loro, i 500 vigili del fuocoche hanno lavorato senza sosta per domare le fiamme. Uno di loro è rimasto ferito e sarebbe in gravi condizioni. “Abbiamo evitato il peggio grazie al coraggio dei pompieri, abbiamo salvato la struttura, la facciata”, ha detto Macron. Poi la promessa:“La ricostruiremo, tutti insieme. È quello che i francesi si aspettano, che la nostra storia merita“. Lancia poi una sottoscrizione affinché la ricostruzione parta quanto prima per restituire la cattedrale agli antichi splendori. Numerose le adesioni, a cominciare dai magnati del ‘lusso’Arnauld, Pinault, Dior, Vuitton, Bulgari che hanno il via ad una gara vera e propria di solidarietà.Solidarietà raccolta anche da molti capi di Stato e governi, compreso quello italiano e da moltissimi cittadini francesi, e non solo, che preferiscono conservare l’anonimato. La magistratura di Parigi ha aperto un’indagine per disastro colposo, escludendo, al momento, il movente criminale. Sia come atto vandalico che terroristico
