PATTO TRA MEDICI PER ASSENTEISMO, 28 INDAGATI NELL’OSPEDALE DI SESSA AURUNCA
Ridevano per le loro bravate.Forti del fatto che l’avrebbero fatta franca i 28 indagati per assenteismo tra dirigenti medici, personale infermieristico e del settore amministrativo dell’ospedale di Sessa Aurunca.“O andiamo tutti in galera o siamo in grazia di Dio”, e giù risate perché senza di loro il nosocomio avrebbe chiuso i battenti. E’ solo una delle tante battutevenute fuori dalle intercettazioniagli atti dell’inchiesta(iniziata nel febbraio 2017, dopo alcune denunce giunte in Procura a Santa Maria Capua Vetere),culminata in 18 misure cautelari per 28 degli indagati. Assenteismo e truffa è l’accusa formulatadal procuratore Antonio D’Amato che ha disposto il fermo per i furbetti del cartellino ospedaliero.Oltre 20mila euro i danni contestatiper compensi ricevuti a fronte di assenze accertate dalle videocamere installate in più punti, comprese le uscite secondarie. Registrazioni che hanno documentato, senza possibilità alcuna di errore,una condotta truffaldina consolidata nel tempo, un ‘patto’ stipulatotra medici e operatori sanitari per aggirare il controllo delle presenze. Medici e infermieri che timbravano il badge per colleghi o gli stessi che, subito dopo aver registrato l’orario di ingresso, varcavano il cancello dell’uscita secondaria per dedicarsi agli affari propri. Altri ancora in viaggio all’estero ma col tesserino inappuntabile, timbrato però da un familiare. Incuranti dei disagi provocati, diversi i reparti, che a turno, restavano scoperti. Poi le denunce e l’avvio delle indagine.Oggi i fermi disposti dalla procura e lo stop ad un andazzo purtroppo ancora duro a morire. Nonostante le sanzioni contenute nel Decreto Furbetti del cartellino (che prevede oltre alla sospensione dal lavoro il licenziamento nel giro di 30 giorni, se beccati in flagrante), varato nella scorsa legislatura, gli assenteisti fannulloni continuano indisturbati a farla franca. Il badge però ha i giorni contati.Al suo posto il controllo ‘biometrico’ attraverso la scansione dell’iride o delle impronte digitali.E’ quanto prevede la proposta di legge a firma della ministra Bongiorno per i dipendenti della Pubblica Amministrazione che ha già ottenuto il primo via libera in Commissione Affari Costituzionali. Col controllo biometrico‘sarà impossibile affidarsi a un collega per timbrare i cartellini di tutti’, assicura la ministra.
