SRI LANKA: CACCIA AL GRUPPO JIHADISTA. L’ALLARME ERA STATO IGNORATO
Sono salite a 310 le vittime degli attentati di Pasqua nello Sri Lanka e i feriti sono oltre 500. Lo ha reso noto la polizia. Le autorità hanno proclamato una giornata di lutto nazionale, oggi i funerali per i caduti della chiesa di Katuwapitiya a Negombo, pochi chilometri a nord di Colombo. La polizia ha decretato lo stato d’emergenza, entrato in vigore a mezzanotte (le 20,30 di lunedì in Italia) e ai militari sono stati dati poteri speciali. I sospetti possono essere tenuti in carcere senza un ordine del tribunale. Anche il numero degli arrestati è aumentato, sono infatti 40 le persone tratte in arresto perché sospettate di essere vicine al gruppo jihadista locale considerato responsabile degli attacchi esplosivi. Tra gli arrestati c’è anche l’autista di un furgone che sarebbe stato usato dai kamikaze e il proprietario di una casa dove alcuni di loro vivevano. L’agenzia Reuters ha dato notizia che tra le persone arrestate c’e un cittadino siriano. Gli inquirenti stanno cercando di trovare indizi che associno la collaborazione del gruppo islamista locale ad un sostegno internazionale da parte di organizzazioni jihadiste perché sembrerebbe impossibile che una piccola organizzazione abbia potuto effettuare attentati suicidi così coordinati. Dall’ufficio del presidente Maithripala Sirisena è stato confermato che l’Intelligence era stata allertata sul possibile coinvolgimento di gruppi terroristici internazionali, dietro gli attacchi provocati dai terroristi locali. È stata aperta un’inchiesta sul perché non siano state prese misure precauzionali da parte della polizia dopo l’avvertimento dell’11 aprile quando “un’agenzia di Intelligence straniera” aveva riferito che il National Thowheed Jamath. stava pianificato attacchi suicidi contro le chiese. Secondo il governo dello Sri Lanka dietro gli attentati c’è il gruppo jihadista locale NTJ.Domenica ci sono state sei esplosioni simultanee nella mattinata, e altre due più tardi che hanno colpito tre chiese, tre hotel di lusso e un piccolo albergo. Secondo le Forze dell’Ordine, sono stati 7 kamikaze. Il gruppo jihadista locale, avrebbe agito con l’aiuto di una rete internazionale. Ieri si è verificata una nuova esplosione nei pressi di una chiesa della capitale Colombo. La detonazione è avvenuta in un furgone, mentre gli artificieri stavano cercando di disinnescare l’ordigno. Inoltre sono stati trovati 87 detonatori a basso potenziale esplosivo nella Bastian Mawatha Private Bus Station a Pettah, un quartiere della capitale Colombo. E domenica sera un altro ordigno esplosivo è stato trovato e disinnescato su una strada di accesso all’aeroporto internazionale. La Cina ha diramato questa mattina l’allerta a suoi concittadini sui rischi dei viaggi nello Sri Lanka. L’ambasciata cinese ha diffuso un avviso che invita i connazionali che sono nel Paese “a stare lontani nell’immediato dalle aree affollate e a seguire le regole sulla sicurezza”. Mentre chi insiste a volersi recare nello Sri Lanka malgrado il warning viene avvisato degli enormi rischi sulla sicurezza, che rendono difficile all’ambasciata stessa la possibilità di assicurare “una assistenza effettiva” in caso di necessità.
