STORIA DI GIULIA, PRIMA ITALIANA A GUIDARE UN BUS
Giulia Solomita Camera pianse di gioia quando più di 60 anni fa superò l’esame per poter guidare il bus. È Satriano di Lucania ed è stata la prima donna in Italia a ottenere una patente di guida della Categoria “D pubblica” per poter condurre gli autobus. Il giorno dell’esame discusse animatamente con l’ingegnere della Motorizzazione civile che doveva esaminarla quando le disse: “la patente D a una donna può assegnarla solo un folle”. Aveva 25 anni e su un autobus ci è salita fino a quasi settant’anni. E oggi ha 83 anni e continua a guidare la sua utilitaria.Racconta la sua storia con emozione e enfasi: “con mio marito avevamo una ditta di autolinee, l’azienda Camera. Ci stavamo ampliando e ci serviva il secondo autista. Così ho detto a mio marito: ci provo io. Mi sono messa subito a studiare, andavo a Potenza all’autoscuola. Andavo di pomeriggio, a giorni alterni. Ma non è stata semplice. A me necessitava la patente, altrimenti avremmo dovuto spendere i soldi per un’altra assunzioni.Essendo la prima donna che chiedeva di fare l’esame, nessuno si voleva prendere la responsabilità di esaminarmi. Ricordo molto bene l’ingegnere che avrebbe dovuto esaminarmi, tanto bravo, ma anche lui mi diceva che non se la sentiva di assumersi quella responsabilità. Così ogni volta mi rimandava alla volta dopo, quaranta giorni dopo. Ogni volta vedevo i candidati uomini che superavano la prova e io che dovevo tornare la volta dopo. Non mi sono stancata, anzi forse ho preso io per sfinimento l’ingegnere. Ricordo che vennero anche altri dirigenti della Motorizzazione, per farmi sostenere l’esame”.Quel giorno le fecero un’infinità di domande e le chiesero anche di smontare un motore. Lei rispose bene a tutto e smontò anche il motore dinnanzi agli occhi increduli degli esaminatori. Ma questo non era ancora sufficiente. Alla guida le fecero portare l’autobus in tutti i luoghi più affollati della città di Potenza: all’ora di uscita dinnanzi a una scuola, di fronte all’Inam ossia la mutua e altro ancora. Dopo aver superato di diritto l’esame la stessa ha dichiarato che l’ingegnere della Motorizzazione Civile la seguiva per visionare cosa facesse alla guida del bus. “Un po’ mi sono spaventata ma poi ho capito che mi seguiva per vedere quel che facevo alla guida del bus, per capire se aveva fatto bene a darmi la patente. Ma questo succedeva sempre anche durante i controlli delle forze dell’ordine: se dovevano fermare qualcuno, capitava sempre a me”.Il primo viaggio lo ha fatto nel 1961 a Roma e poi Napoli.Guidava di notte e giorno, col bel tempo e con la neve e non ha avuto mai problemi.Adesso in pensione ha ceduto l’azienda al nipote e si gode il meritato riposo, coccolata dalla sua splendida famiglia.
