TORRE MAURA. RABBIA E STRUMENTALIZZAZIONE

TORRE MAURA. RABBIA E STRUMENTALIZZAZIONE

L’argomento è di quelli che ti scoppiano in mano, ma proprio per questo occorre avere il coraggio di affrontarlo. Le barricate fisiche ed ideologiche che con l’aiuto di squadracce fasciste vengono erette a Torre Maura non nascono dal nulla, sono invece il prevedibile risultato finale dell’incapacità, della negligenza e dell’assenza delle istituzioni su vari livelli. Prima tra tutte le altre cause c’è quel pernicioso abbandono delle periferie che ha sempre caratterizzato Roma con giunte di ogni colore politico. Non si contano i quartieri romani abbandonati a sè stessi e saliti alla ribalta invariabilmente per episodi di cronaca nera: Primavalle, la Magliana, Torbellamonaca, il Quadraro, Laurentino 38, l’Axa e così via fino a coprire tutta la circonferenza della capitale.Trasporti, nettezza urbana, sanità, ordine pubblico… per milioni di romani hanno smesso di essere diritti da decenni, o forse non lo sono mai stati. Aggiungiamo a questo i morsi sempre più profondi della povertà e della disoccupazione e ci ritroviamo oggi con dozzine di polveriere pronte ad esplodere alla prima scintilla. E sono molto più di una scintilla gli accampamenti, spontanei o formali, dei nomadi che hanno scelto Roma come territorio dove condurre le loro esistenze. Tutto il buonismo e l’antirazzismo del mondo non bastano per negare l’oggettiva difficoltà di convivenza con vere e proprie tribù dai costumi tanto diversi e delle quali risultano indecifrabili i mezzi di sostentamento. L’accattonaggio, il piccolo artigianato e le giostrine non bastano per negare la componente predatoria e malavitosa che alligna in ogni insediamento, e ancora una volta la responsabilità di queste “zone franche” è tutta delle istituzioni. Pensare di risolvere un problema reale con versioni soft di pulizie etniche e di deportazioni intese a distruggere queste comunità è non solo criminale ma anche illusorio.La soluzione unica possibile è uno sforzo straordinario che possa garantire la legalità a tutti, nomadi e stanziali.