PILLON: L’ANIMA E L’ANIMACCIA
Il senatore leghista Simone Pillon torna a rispondere dopo che qualche giorno fa aveva postato su Facebook parole al limite dello sdegno su Vittorio Zucconi. “Prego per lui perché al là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica si salvi l’anima. Ora, dove si trova, vede tutto molto chiaramente”.Un cattivo gusto che aveva provocato non poche polemiche. A queste”rimostranze” il senatore risponde da “Uno, nessuno, 100Milan”, su Radio 24.Dalla stessa radio il 14 settembre scorso, il direttore Vittorio Zucconi invitò proprio Pillon a rendere conto delle sue posizioni contro l’aborto.Il senatore ha spiegato le ragioni della passata querelle e ha risposto: “Io, come tutti i cristiani, sono convinto che ogni uomo sia composto da corpo e da anima e che la cosa più importante sia salvare l’anima. Quindi, la cosa più bella che si possa fare per un defunto è pregare per lui”.Aggiungendo inoltre: “La mia volontà è stata mal interpretata. Ricordo che quando Pertini morì, papa Giovanni Paolo II pregò a lungo per la sua anima e poi disse: ‘È salvo’. Io non sono Giovanni Paolo II e Zucconi non è Pertini, però, mutatis mutandis, con le dovute differenze, il mio intento era quello”. In effetti il senatore Pillon mostra di avere una propensione per la comprensione e il salvamento dell’anima piuttosto che evitare i suoi spocchiosi commenti al corpo fisico. Pillon forse esaltato da questa rinnovata luce…La luce riflessa del suo avversario Zucconi. Quello che in questa vita terrena ha cercato di far capire a questo intollerante fondamentalista, che la libertà dell’uomo è poter scegliere e che nessuno ha il diritto di puntare il dito. Viviamo in un paese laico e lo Stato può e deve impegnarsi nel fare il bene comune, non deve essere invaso da vecchie e indicibili inquisizioni.Ma Pillon non spegne la sua foga di comparire e sull’onda del ‘successo terreno’ prosegue, e proprio come un inquisitore dispone, regola e vieta fino a rievocare un nuovo Savonarola che sentenziava: “ricordati che devi morire”.Sente il bisogno di avere un controllo politico e sociale tanto da non concedere a chi non crede in Dio, nemmeno la libertà di andarsene come vuole, dimostrando una spiritualità del tutto inesistente.Evidentemente questo assunto fa trasalire quelli come il senatore leghista e così ecco comparire il dito accusatore e c’è poco da addurre ragioni di errata interpretazione perchè ciò che si afferma seppure lo si traveste, lo si ingentilisce e viene detto tenendo cura delle parole scelte, resta comunque pregno del suo significato. E allora agli occhi del “bigotto di turno”, noi poveri umani degenerati dobbiamo espiare le nostre colpe in questa vita e oltre, davanti a un Dio giustiziere che come una vecchia e polverosa inquisizione decide se la nostra anima sia degna del Paradiso terrestre. Ognuno sceglie come vivere e ha anche il diritto di scegliere come morire.Quindi: astenersi dalle proprie opinioni ed evitare di inculcare a uomini liberi da dogmi, le proprie paure e gli inutili sermoni.“L’anima sceglie il proprio compagno” (Emily Dickinson) e Zucconi non avrebbe mai scelto la compagnia di Pillon.E se Pillon avesse ragione dovrebbe aspettarsi che al momento della sua dipartita troverebbe ad attenderlo un Vittorio incazzato che senza proferir parola cominciasse a picchiarlo a suon di legnate. E come nella ‘Livella’ di Totò gli dicesse : “Muort si tu e muort song’io!”.
