PIAZZA MAGGIORE

PIAZZA MAGGIORE

Era grasso.Molto.Aveva fiato.Molto.Era venuto a Bologna per lavoro.Lavorava alla GD.Era un bravo operaio.Molto.Era cinese.Si chiamava Long.Faceva i turni.Massacranti.La città gli era piaciuta.Molto.E poi aveva trovato l’amore.Forse.Una ragazza carina, dal cognome bizzarro: Cazzi.Si erano conosciuti in Piazza Maggiore.Questa ragazza stava dando da mangiare del pane secco ai piccioni e Long le si avvicinò per toccarle i capelli.“Cazzo fai?” disse lei.I piccioni volarono via.“Sei bella” disse lui.“Anche tu” disse lei.“Come ti chiami?” chiese lui.“Gianna” disse lei.“Io Long” e si strinsero la mano.Passeggiarono insieme per Via Rizzoli e davanti a Beltrami si baciarono.“Senti, io devo andare. Ma possiamo rivederci tra due lunedì che è un periodo che lavoro tantissimo?” disse Gianna.“Va bene, mi devo regolare coi turni, ma ok. Io abito in VIa Mengoli nel palazzo sopra all’Upim. Vivo qui in affitto, ovviamente in nero. La casa è modesta, ma è accogliente. Vienimi a trovare. Sul campanello c’è scritto Cenacchi. Dai passa di lì tra due lunedì alle sette di sera che ti dò il tiro”.Gianna sorrise.Era bello vedere stranieri integrati che negli anni ottanta non era mica facile.“A tra due lunedì” disse lei.Long era felice.Molto.Salì sul 45 a due piani e tornò a casa.Visse due settimane d’attesa.Raramente aveva la domenica libera, ma il giorno prima dell’appuntamento l’aveva avuta e aveva potuto passeggiare di nuovo in Piazza Maggiore dove vide qualcosa di sovrumano che gli cambiò la vita.Per sempre.Faceva freddo.Molto.La notte dormì male.Quello che aveva visto lo aveva sconvolto, ma finalmente arrivò quell’attesissimo lunedì.Scese le scale e entrò dentro l’Upim.Acquistò una mascherina nera e una canottiera, poi andò da Bizzi a comprare del Barolo e infine passò da Cicognani dove acquistò una borsa dell’acqua calda e un soprammobile di un cane che cambia colore col tempo.Long era nervoso.Molto.Finalmente le sette di sera.Gianna suonò il campanello.Era una tipa puntuale.Molto.Long le diede il tiro.Si baciarono appassionatamente.Lui la portò nella camera e si spogliò.“Calma” gli disse lei.“Sì, ma devo farti vedere una cosa”disse Long.Indossò una canottiera.Attillata.Molto.“Siediti” disse a Gianna.Da un sacchetto di nylon estrasse una borsa dell’acqua calda e iniziò a gonfiarla.Gianna si mise a ridere.“Ma chi ti credi di essere? Beppe Maniglia?”Long si fermò.“Lo conosci?” chiese.“Certo a Bologna è un’istituzione, mi fa piacere che anche tu lo apprezzi. Questo è un bel segno di integrazione. Dai fammi vedere se anche tu riesci a far scoppiare la borsa dell’acqua calda”.“Certo baby” disse Long.E riprese a gonfiare.Molto.Soffiò, soffiò, soffiò e ancora soffiò.La borsa dell’acqua calda stava diventando enorme, sembrava proprio di essere in PIazza Maggiore e invece erano in Via Mengoli.“Bravo, bravo” urlò Gianna, visibilmente eccitata.“Dai, dai” disse Gianna battendo le manine.E Long soffiò.Era arrivato al culmine.Bastava un altro piccolo colpo di fiato e la borsa sarebbe esplosa, ma le cose ahimè non andarono per il verso giusto.Long sentì un dolore alle tempie.Fortissimo.Una fitta.Gli occhi gli uscirono dalle orbite.Dalla bocca uscì un rantolo.“Looooong” gridò Gianna.La borsa dell’acqua calda si sgonfiò rapidamente come un palloncino e finì sotto al letto.“Looooong” gridò Gianna.Ma non c’era più niente da fare.Long morì così.A Bologna.A due passi dall’Upim.Eppure Beppe Maniglia durante i suoi spettacoli lo diceva sempre “Mi raccomando, a casa non fatelo. E’ pericoloso”, ma niente.E’ che Long diceva sempre “sì, sì”, ma l’italiano lo capiva poco.Questo era il suo segreto. ————————-MORIRE A BOLOGNA #iraccontidelle5t #torri #tortellini #tette #turismo #tragedie