VECCHI
Questo vecchio l’ho incontrato sulla strada per Bassora, ripercorrendo all’inverso la via dell’avanzata americana. Ho trovato poche carcasse, segno di una guerra che non c’e’ stata, ma ho trovato molti vecchi. Tutti col sorriso, stranamente. A questo ho chiesto perche’. Mi ha risposto: “Per me non e’ cambiato niente. Io vivo in campagna, la mia vita era cosi’ prima e cosi’ e’ adesso. Aspetto di morire. Fino all’ultimo giorno mi alzero’ all’alba e andro’ a dormire al tramonto. Finche’ una mattina non mi alzero’ piu’ e a piangermi saranno solo le mie povere bestie”. In genere, in questi posti sono molto attento, lo sapete, ai bambini e alle donne, gli esseri piu’ fragili. Me ne pento, adesso. Perche’ non ho mai pensato che i piu’ indifesi siano proprio loro, i vecchi, quelli che neppure possono avere paura del futuro. Perche’ non ce l’hanno.27 maggio 2003
