PIAZZA TRENTO TRIESTE

Era grasso.Molto.Era norvegese.Si chiamava Edvard per gli amici “Al Stopped” che in bolognese significa “lo stupido”.Questo soprannome glielo aveva dato un certo Stefano Borsari, un cinno italiano delle scuole medie Pettersen di Tromsø, un posto terribile, veramente.A Tromsø pioveva sempre e per passare il tempo i ragazzi tiravano delle testate contro le pareti della loro solitudine sfidandosi a chi sanguinava di più, ma senza svenire.Edvard Fjert perdeva sempre.Lui sanguinava.Molto.Ed è per questo che Borsari lo aveva soprannominato “Al stopped”.Soprannome che in Norvegia piacque.Molto.“Chissà che fine ha fatto Borsari?” si chiedeva spesso Edvard.Ed è forse per questo che un giorno decise di venire in visita a Bologna, la città del mitico Stefano, l’amico emiliano delle medie che lo aveva iniziato all’arte dei burattini.I loro spettacoli erano bellissimi.Molto.Una boccata d’ossigeno in quella città mesta dove ogni anno si contavano centinaia di suicidi.I burattini erano il simbolo della spensieratezza e per Edvard pensare a quel periodo, l’unico appiglio di felicità.Forse.La visita a Bologna di Edvard fu breve.L’unica cosa che gli piacque fu il museo medievale che di solito non caga nessuno e invece non è male, come de resto non è male il medioevo degli altri (nel senso che non è male se sei nato adesso, anche a Tromsø) e un po’ gli piacque pure il Bar La Linea, dove spese una fortuna in accendini a forma di water, fasce per capelli che si illuminano e caricabatterie per smartphone.Ne comprò addirittura due.Fu un dolore immenso vedere che il teatro di burattini di Demetrio Presini tra piazza del Nettuno e Via Ugo Bassi non ci fosse più, ma fu incredibile la coincidenza della settimana dei burattini in Piazza Trento Trieste.“Che fortuna che ho avuto” pensò.“Stasera andrò a vedere i burattini a Bologna, chissà se tra il pubblico ci sarà anche Borsari? Chissà se sarò in grado di riconoscerlo?”.Cenò dall’Agnese, la baracchina delle cocomere, quella resa famosa da Lucio Dalla, cantautore bolognese che a Tromsø non conosce nessuno, ma chi se ne frega.Anche lì Edvard spese un fracco di soldi e questo lo portò a pensare che Bologna fosse più cara della Norvegia, anzi, sicuramente lo era, ma chi se ne frega?Edvard era in vacanza e si voleva solo divertire.Prese posto nelle file di mezzo.Piazza Trento Trieste era piena.Sembrava la Bologna di una volta, mancavano solo Dino Sarti e il Podestà, poi si sarebbe stati al completo.Lo spettacolo di quella sera era una rivisitazione della tradizione bolognese dei burattini e si intitolava L’URLO DI FAGIOLINO.Alle nove di sera iniziò tutto.Partì la musica a palla.I Clash.Una rara registrazione del concerto che tennero a Bologna nel 1980.White Riot a un volume insostenibile.I bambini delle prime file cominciano a piangere.Arriva Fagiolino.Le mani gli stringono la faccia.Urla.Aaaaaaaaah.Vengono proiettate immagini degli scontri nella zona universitaria.Siamo nel 1977 e un burattino dalle sembianze del presidente Francesco Cossiga viene pestato a sangue da Fagiolino e Sganapino.“Voi siete pazzi” dice Balanzone.“Prendete questi psicofarmaci a forma di tortellino, vi calmerete”.Sganapino lo prende.Fagiolino no e continua a urlare, sempre di più.Il pubblico è sconvolto.Si pensava a una bella serata d’estate come quelle della bella Bologna di una volta e invece no.Parte una bestemmia.Poi un’altra e un’altra ancora.“Questo è troppo” dice Don Rusco, un frate dell’Antoniano che figurava fra gli organizzatori dell’evento.“Cazzo vuoi?” gli urla Fagiolino.Gli occhi spiritati.I segni delle punture delle siringhe nelle braccia.Don Rusco tira fuori una pistola e spara in fronte a Fagiolino che urla.“Aaaaaaaah” “Aaaaaaah”.Fuggi fuggi generale.Ci saranno state duemila persone che correvano.La musica dei Clash a palla.Edward tenta la fuga, ma mette male un piede e scivola dentro l’acqua della fontana.La folla in fuga verso Via Guinizzelli corre in maniera sconclusionate e lo travolge.Edvard perde i sensi, sviene e muore affogato.Una morte terribile.Veramente.Ancora oggi quando passo di lì mi sembra di sentire l’urlo di Fagiolino di quella sera.E sto male.Poi mangio una cocomera, sputo i semini e mi passa tutto.I burattini però non li vado più a vedere. ————————-MORIRE A BOLOGNA #iraccontidelle5t #torri #tortellini #tette #turismo #tragedie