DOMENICO PRENDE LA LICENZA DI TERZA MEDIA PER LEGGERE LE FAVOLE AI NIPOTI

DOMENICO PRENDE LA LICENZA DI TERZA MEDIA  PER LEGGERE  LE FAVOLE AI NIPOTI

Ho sempre preferito raccontarle le favole, piuttosto che leggerle. Potevo modulare meglio la voce, renderla più allegra o triste, farla più acuta o roca, più gutturale o nasale. Ne raccontavo le immagini illustrate arricchendole di particolari e inventandone sempre dei nuovi.Era un modo divertente per coinvolgere i bambini della mia scuola.E quando sono diventata nonna ho dato fondo alla mia lungaesperienza di narratrice. Leggendo favole ma molto più spesso raccontandole, davanti al camino o sul lettone dove poi si finiva a cuscinate. E’ un momento di tenerezza unica quello che i nonni vivono coi nipoti. Lo sa bene nonnoDomenico che alla bella età di 83 anni ha deciso di prendere la licenza mediaper ritagliarsi tanti momenti indimenticabili con le sue piccoli pesti.Leggere le favole è uno di questi.Leggerle in maniera corretta, con la giusta pronuncia, rispettando la sequenza degli avvenimenti, era diventato per lui un’esigenza, un bisogno che andava colmato.‘Un nonno deve mettersi al passo coi tempi per stare dietro ai nipoti’, dice Domenico che di nipoti che ha quattro che girano per casa. Ognuno con bisogni ed esigenze differenti.E lui il nonno vuol farlo nella maniera migliore.Donando affetto attenzioni e trasmettendo conoscenze. Le sue, sono quelle accumulate in una vita di lavoro, come autista e manovale per crescere la famiglia. Ma la vita oggi scorre veloce, la tecnologia fagocita il quotidiano, quel che bastava ieri oggi è già superato. O ti adegui o sei tagliato fuori. Domenico decide di provarci, trascorrere le giornate al bar, giocando a carte non fa per lui. Riprende i libri in mano e si iscrive al Cpia di Corato, dove risiede.La licenza media era uno dei sogni nel cassettoper lui che si era seduto su quei banchi quando si scriveva col pennino e il calamaio. E’ una scuola multietnica quella del Centro Provinciale Istruzione degli Adulti. Lì si respira sofferenza, dolore e voglia di riscatto. Che solo la cultura può garantire. Trova una seconda famiglia Domenico con i nuovi amici e le insegnanti che ‘accolgono tutti’ perché le conoscenze appartengono al genere umano, nessuno escluso.Tornare sui banchi di scuola, dopo averla lasciata quando ne aveva meno di 10lo rende orgoglioso. Ma ancor di più lo sono loro, i suoi ragazzi.