MI DISPIACE
Non si dovrebbero fare certi mestieri quando si è empatici cronici . Quando chi si ha davanti non è uno zero su una parcella, non è visto come la fonte di sostentamento . Così capita che dici : occorre fare una verifica all’Agenzia Di Riscossione, una capatina all’Inps, una indagine Tarsu, Tari, ecc. Capita che mentre parli lo sguardo dell’interlocutore, quello per intenderci che dovrebbe essere numero su una parcella, diviene incredibilmente torbido. Quello sguardo in cui galleggiano timori, confusione, paura, ansia, frustrazione, delusione, amarezza. E l’ empatia, stronza compagna, fa pronunciare parole di cui qualsiasi professionista serio si pentirebbe amaramente di avere pronunciato: ci penso io, vado io, me ne occupo io. ! E poi, quel che è peggio ci vai davvero.E quel mondo è un mondo a parte. Nessuno senza problemi varcherebbe quelle soglie. Come quelle di certi reparti dell’ospedale Tabù solo al pensarci. Ci vai e seduta sulla seggiola col numerino in mano pensi e osservi assente. A volte osservi presente e ti assenti dai pensieri. E altre mani con numeri fra le dita ti passano accanto. Non ci sono i debitori seriali e disonesti in quelle stanze. So per esperienza che chi va è gente per bene, che non può pagare. Non è quella da evasione fiscale, da paradiso d’oltreoceano, da offshore, da conti in nero. È chi ancora tenta, vuole capire, vuole credere. Tocca a me. Parlo, discuto, contratto, mercanteggio, mi inalbero e mi addolcisco in una pantomima recitata da sempre. Chissà come interpreterei la stessa parte se toccasse a me! Me lo domando sempre. Quando rispondo a chi si aspetta una soluzione: -mi dispiace, non si può fare nulla.- E non guardo mai negli occhi quando non so dare risposte. Guardo le mie mani, incapaci di dare risposte pur coi tanti anni passati a cercare quelle risposte fra i libri, fra commi e dogmi che oggi lo Stato patrigno spazza via. Lo Stato dovrebbe rispondere a un uomo che ha lavorato per 39 anni, che perde i contributi versati per pratiche di regolamentazione a susseguirsi nel tempo intaccanti diritti quesiti: -Mi dispiace non posso fare niente?- So che la Costituzione è il paradigma delle leggi italiane.Allora cosa sono gli artt. 2, 3, 38( uguaglianza, dignità umana, diritto alla quiescenza equa) mere formule prive di significato? Quando la nostra Costituzione è stata modificata in peius? Non essercene accorti è il peggiore dei nostri delitti ! Dovremmo dire: non mi dispiace!Ma arrestateci tutti per vilipendio alla Costituzione. Per non avere mai difeso la Dignità di quell’articolo 1 , carta straccia ogni volta che a una richiesta di Diritto si risponde:- Mi dispiace!-
