“QUANDO SAREMO A REGGIO EMILIA” E LA TRAGICA ATTUALITA’
“Quando saremo a Reggio Emilia” è una delle più belle canzoni popolari italiane, per me. Mai avrei pensato di sentire nominare quella città per i fatti tanto orribili di cui si è saputo oggi.Non c’è più pietà per nessuno.“I minori venivano allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le “più ingannevoli e disparate attività”. A Reggio Emilia l’inferno di bambini e genitori, separati da una cricca di criminali “pubblici” che lucravano su affidi retribuiti ad amici e conoscenti.Quando l’orco è l’istituzione pubblica preposta a difendere, tutelare e proteggere, allora non c’è più scampo.L’articolo intero, oggi:“I minori venivano allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le “più ingannevoli e disparate attività”. Tra queste, relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata “aggiunta” di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi. Il tutto durante, spiegano gli investigatori, i lunghi anni nei quali i Servizi sociali omettevano di consegnare ai bambini lettere e regali dati dai genitori naturali che i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino dove erano accatastati. Tra gli affidatari dei minori anche titolari di sexy shop, persone con problematiche psichiche e con figli suicidi. Infine secondo il quadro accusatorio ci sarebbero stati due casi di abusi sessuali presso le famiglie affidatarie ed in comunità, dopo l’illegittimo allontanamento. Alcune vittime dei reati, oggi adolescenti, “manifestano profondi segni di disagio, tossicodipendenza e gesti di autolesionismo” evidenziano i carabinieri di Reggio Emilia, che hanno svolto gli accertamenti. Le indagini sono iniziate alla fine dell’estate 2018 dopo un’anomala escalation di denunce all’Autorità Giudiziaria, da parte dei servizi sociali coinvolti, per ipotesi di reati di abusi sessuali e violenze a danni di minori commessi da parte dei genitori. L’analisi dei fascicoli vedeva puntualmente approdare le indagini verso la totale infondatezza di quanto segnalato. Da questo spunto si è sviluppata l’indagine che ha svelato numerosi falsi documentali, redatti secondo l’accusa dai servizi sociali in complicità con alcuni psicologi, “artatamente trasmessi all’Autorità Giudiziaria”.I destinatari delle misure cautelari, tra cui il sindaco di Bibbiano, politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus, sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.”In un Paese civile e serio, maturo e veramente democratico, non dovrebbe esserci spazio per gli infami guadagni sulle fragilità altrui. Ogni cittadino, e i più fragili in primis: bambini, anziani, disabili, dovrebbero godere di diritti inalienabili e non di miserevole “assistenza”, gestita poi da amici degli amici, onlus varie e associazioni create ad hoc per approfittare. E in un paese vero, serio, democratico e civile, chi lo rappresenta, lo Stato, chi si fregia di un ruolo pubblico e ne gode i benefici e i privilegi, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. E allontanato con infamia se non lo è. Questa vicenda orribile e infame scoperchia un letamaio dove nuotano topi, rettili e mostri in quantità. Non si tratta di mele marce, come tanto piace dire a chi cerca alibi sempre,. No, non sono “mele marce”. Qui è tutto il raccolto che è andato a male, che è tossico. Feccia organizzata.I bambini non si toccano e le famiglie non si separano. Per mangiarci sopra, poi. Non ci sono più parole.Bisogna stare con gli occhi aperti e capire che quando “l’elemosina”, la “beneficenza”, “l’assistenza”, le “case famiglia”, le “onlus non si sa cosa cosa”, le “coop risolviamo tutto noi” prendono il posto di una corretta ed efficiente gestione dei diritti del cittadino da parte dello Stato, allora non va bene. Non va bene per niente.
