STALLO PER LA SEA WATCH. RACKETE INDAGATA PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
Il comandante della nave Sea Watch, Carola Rackete, che due giorni fa ha forzato il blocco entrando in acque italiane, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave da guerra, secondo quanto previsto dal codice della navigazione. Hanno inotre sottolineato che si tratta di un atto dovuto dopo che la Guardia di Finanza questa mattina ha presentato una denuncia con queste ipotesi di reato.Stamattina c’è stato un nuovo tentativo di avvicinamento al molo, fermato subito dalla Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera, la Sea Watch su intimazione della Guardia di Finanza ha deciso di allontanarsi dalla costa: al momento si trova a tre miglia dall’isola. Ieri sera sono stati fatti sbarcare 2 migranti, un uomo in grave condizioni e un minore che lo accompagnava. Sulla nave sono rimasti 40 migranti di cui 10 donne e due bambini.Gli immigrati sono sdraiati sul ponte della nave e le loro condizioni sono psicologicamente provate. Si respira un’aria sommessa nei loro sguardi è percepibile la loro sfrustrazione. Il rifiuto di sbarco, il sentirsi un reietto, un ultimo tra gli ultimi, è una condizione che fa crollare ogni uomo. È quello che anche i parlamentari dell’opposizione, saliti ieri sulla nave invocano da ore. Ieri era salita sulla nave una delegazione di 6 parlamentari con un documento rivolto al Comandante formalizzavano la loro decisione, già preannunciata a voce, di esercitare le prerogative ispettive, salendo a bordo della motonave Sea Watch.“Le chiediamo la disponibilità di un vostro mezzo che consenta la visita istituzionale”. Ad arrivare sulla Sea Watch con un gommone erano stati Graziano Delrio (Pd), Riccardo Magi (+Europa) e Nicola Fratoianni (La Sinistra), Matteo Orfini e Davide Faraone (Pd).La delegazione con portavoce Graziano Delrio ha voluto manifestare la solidarietà ai migranti, decidendo di rimanere finché tutti non saranno sbarcati dalla nave. Il ministero degli Esteri conferma che Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri Paesi membri della Ue hanno dato l’ok all’accoglienza dei naufraghi.Giuseppe Conte a margine del G20 di Osaka, ha parlato della Sea Watch: “non posso anticipare nulla, ma posso dire che ci sono 3 o 4 paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch. Il portavoce del commissario dell’immigrazione, Dimitri Avramopoulos, ha detto che: “gli sforzi di solidarietà che la Commissione sta cercando di coordinare potranno essere attuati solo quando ci sarà lo sbarco. L’Olanda non è stata collaborativa. Dall’Aja la risposta alla lettera di Salvini è stata lapidaria, non sentono nessun obbligo verso la nave della Ong tedesca, che batte bandiera Olandese.Qualche giorno fa erano iniziate delle trattative diplomatiche atte ad avviare un dialogo sui ricollocamenti. Oggi Conte ha incontrato il premier Rutte. Matteo Salvini dal palco di Agorà, trasmissione di Rai3, ha detto: “se l’Unione europea fa quello che deve fare e l’Olanda pure, se tutti fanno il loro dovere, il caso si chiude in qualche ora e gli italiani tornano ad occuparsi di altro”. Ha inoltre aggiunto che se ci sono altri Paesi disposti ad accoglierli, lui è disposto a farli sbarcare, ma ha sentenziato: “mi dicano dove vanno e me lo firmano. Faccio come S. Tommaso, vedere per credere, visto che per troppe volte hanno fatto promesse che non hanno mantenuto”. Anche Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch ha fatto sapere che la Ong aveva “preso contatto con il Governo olandese” molto prima del Viminale, chiedendo la responsabilità all’Olanda, che invece non ha accolto la richiesta. Da Berlino, il portavoce del ministero degli Esteri, Reiner Breul ha detto che L’italia è intenzionata ad aiutare gli immigrati ma che ha ragione sul fatto che non deve essere lasciata sola e che il problema dell’immigrazione riguarda tutta l’Europa. La Guardia di Finanza ha consegnato l’informativa sulla nave Sea Watch alla procura di Agrigento, che secondo quanto previsto nel decreto sicurezza bis, dovrà sanzionare l’imbarcazione ed effettuare il sequestro. Ma secondo alcune voci sembrerebbe che la Procura non abbia alcuna intenzione di effettare arresti o sequestri.La Procura ha tuttavia già aperto un fascicolo (secondo prassi) per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ad ogni sbarco vengono identificati gli eventuali “traghettatori di vite umane”. Dalla Ong è stata fatta partire una raccolta di fondi per le spese legali e sono già stati raccolti oltre 270 mila euro. La nave ormai è da 15 giorni in mare ed è di fronte al porto di Lampedusa dal 26 giugno e alle 40 persone ancora a bordo è negato lo sbarco. Anche oggi poco prima delle 7 di stamattina, sono arrivati 16 tunisini a bordo di un barchino in legno, erano stati notati e raggiunti da una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha scortati fino a terra ferma. Totò Martello, sindaco di Lampedusa ha denunciato che negli ultimi giorni sono sbarcate circa 200 persone e che quelli di stamattina si aggiungo alla lunga serie, evidenziando come invece per i “40” della Ong, ci sia il divieto. Nell’ultima ora c’è stata una richiesta di far sbarcare i minori non accompagnati…Mentre proprio in questo momento, giunge notizia che la G.d.F. stà effettuando una perquisizione sulla nave.
