MIGRANTI, DOPO LA SEA WATCH, ECCO LA OPEN ARMS. STESSA SITUAZIONE DI STALLO
 
        Una barca di legno proveniente dalla Libia con a bordo 55 persone, tra cui 3 donne incinte e 4 bambini in evidente stato di disidratazione dopo tre giorni di navigazione, è stata localizzata dalla Ong Open Arms.In un tweet l’Ong fa sapere: “Ora hanno bisogno di essere portati in un porto sicuro in Europa. Li abbiamo assistiti e abbiamo attivato le amministrazioni competenti per prenderli in carico”. 11 di loro a causa delle condizioni sanitarie sono già arrivati a Lampedusa. La piccola imbarcazione era in zona Sar maltese, a poche miglia da Lampedusa. Riccardo Gatti il capo missione ha contattato il Centro di Cordinamento Marittimo de La Valletta che però non è intervenuto. Dopo aver fornito cibo e acqua il peschereccio ha ripreso la sua rotta. La nave della Ong lo ha seguito per evitare che le tante pesone a bordo si agitassero e provocassero l’imbarcamento di acqua dalla poppa. Giunti nella Sar italiana sono immediatamente intervenute una motovedetta della Guardia di finanza e la motovedetta della Capitaneria di Porto.La Guardia di finanza, hanno raccontato dall’Open Arms, avrebbe puntato verso loro come per bloccarli. “Si è avvicinata molto e ha urlato: “Mi metti la prua addosso?”.Subito dopo la Guardia di finanza che ha scambiato un paio di battute col capo missione Gatti, è tornata accanto alla Guardia Costiera. Le persone a bordo del peschereccio sono state prese in carico dalla Guardia Costiera. 11 persone sono arrivate a Lampedusa nel pomeriggio, le altre 44 saranno portate in Sicilia tra Pozzallo e Licata.A Lampedusa oggi c’è stato un altro sbarco fantasma, a bordo 17 persone di nazionalità tunisina.La situazione dopo la recente vicenda della Sea Watch 3 è perneata da un clima di forte tensione che si ripercuote anche sugli operatori della Guardia di finanza e della Guardia Costiera.
