GIULIA VIVE IL CANCRO CON UN SORRISO. MA GLI INSULTI FANNO MALE

Ha un sorriso luminoso, Giulia. Gli occhi, sebbene splendidi, sono velati di malinconia.Non è facile a 28 anni combattere con un cancromentre si vorrebbe mordere la vita per assaporarla con avidità.Vive il presente Giulia, giorno dopo giorno, al futuro penserà dopo, quando riuscirà a eliminare quel maledetto tumore che ha messo radici nel suo corpo. Le sue giornate hanno subito un brusco cambiamento,a dettare i tempi è ora il protocollo medico che impone terapie e modalità di procedura. Nel tempo libero, il marito, i genitori e il suo amico a quattro zampe dal quale non si separa mai. Con Ciro fa lunghe passeggiate nel belvedere di Oristano dove risiede. Ed è allora che è costretta a fare i conti con gli ‘altri’. Più che la malattia sono gli sguardi delle persone a farla soffrire. A volte benevoli, altre curiosi, altri ancora indiscreti e insistenti, alcune volte malevoli.Giulia è senza capelli. Conseguenza naturale in pazienti chemioterapici come lei.Non se fa un problema,si mostra così com’è perché avere un tumore non è un peccato né una vergogna.Almeno non dovrebbe esserlo. Ma per qualcuno lo è. Giulia lo sente, lo legge negli occhi di chi incontra. Altre volte sono le parole a colpire,‘fascista, schifosa fascista’, l’ha apostrofata un ragazzo qualche giorno fa.Insulti come pietre. Che colpiscono e fanno male più del tumore.Quest’ultimo lo combatti, opponi resistenza, molto spesso addirittura vinci.Contro l’ignoranza la maleducazione la malvagità no, si è disarmati. Ad eccezione di un sorriso di commiserazione, per loro