BREVE PUNTO SU SIRIA

BREVE PUNTO SU SIRIA

Una lunga notte nei cieli del Mediterraneo Orientale. Caccia israeliani hanno condotto raid su target in Siria provocando la reazione della difesa: un missile anti-aereo siriano è caduto nella parte settentrionale di Cipro. L’aviazione Usa ha invece colpito ad Aleppo la sede di un gruppo di ispirazione qaedista sospettato di preparare attacchi terroristici. Morti civili e militariSeguendo uno schema già visto i velivoli di Israele hanno violato la spazio libanese e da qui hanno lanciato i loro missili in direzione di due aree: Damasco e Homs. I target sarebbero state installazioni usate da iraniani e Hezbollah libanesi, strutture prese di mira ripetutamente in questi anni. Per le autorità nell’attacco sono morti 15 tra militari e civili. L’incursione ha provocato la reazione della contraerea che ha sparato salve di missili. Uno di questi ha terminato la sua corsa a circa 190 miglia di distanza, nella zona occupata dai turchi a Cipro. I resti dell’ordignoI resti dell’ordigno – forse un S 200 di fabbricazione russa – sono stati trovati dalla polizia a nord del villaggio di Vouno/Taskent, distante una ventina di chilometri da Nicosia. Erano ai piedi di una montagna dove “spicca” una gigantesca bandiera turco-cipriota, un vessillo dipinto dalle autorità locali e ben visibile anche da grande distanza. Secondo una prima valutazione l’arma potrebbe essere stata intercettata o deviata da un sistema anti-missile. Per fortuna non ha causato danni importanti, ma come ha osservato l’esperto israeliano Avi Scharf al momento dell’incidente in questo quadrante erano presenti diversi aerei passeggeri. Va ricordato come gli apparati siriani, nel settembre 2018, abbiano abbattuto per errore un ricognitore russo IL 20 nello spazio di mare compreso tra Latakia e Cipro, disastro avvenuto nel mezzo di un’incursione da parte dell’aviazione di Gerusalemme. Azione preventivaSempre nello scacchiere è da segnalare l’attività statunitense. Un drone o un caccia ha condotto un bombardamento nell’area di Aleppo. L’obiettivo il gruppo Hurras al Din, affiliato ad al Qaeda, forte di circa 2 mila combattenti. Numerosi quadri – fonti locali parlano di 6 “ufficiali” – sono stati uccisi dalle bombe, tra loro due tunisini, due algerini ed un egiziano. Nella versione fornita dal Comando Centrale i militanti stavano pianificando attentati contro gli Stati Uniti e i loro partner. Una spiegazione che di solito è usata per giustificare atti preventivi. Azioni americane di questo tipo sono abbastanza rare in Siria (l’ultima, nota, risale a due anni fa), evidentemente il Pentagono ha raccolto informazioni che hanno determinato la missione.