CHI VA, CHI VIENE, CHI CERCA LA SUA VITA E CHI I SUOI SOGNI

CHI VA, CHI VIENE, CHI CERCA LA SUA VITA E CHI I SUOI SOGNI

Saluti, lampeggi, moto che vanno, moto che tornano. Il popolo dei senzaconfine soffre ma è in movimento. Soffre per i confinisti agguerriti che cercano di imporre arcaici patriottismi sopra il patriottismo più bello: siamo i cittadini del mondo intero. Ma è vivo in Giorgio e sua moglie Ulma, che ti avvicinano sorridenti in un’area sosta verso Baikonour (sì, il cosmodromo) e con un vecchio Ducato consumano quattro mesi di vita da pensionati a zonzo in Centroasia. È vivo in Hemut, anche lui tedesco, che solo solo – troppo solo? – all’età di 75 e passa va con un vecchissimo camperino verso la Mongolia. Ha una camicia azzurra macchiata sulla pancia, l’occhio mite…. sì, troppo solo. Poi le moto. Girano, le vedi, sfrecciano, vanno. Ancora non siamo stati in coincidenza con una di esse, sempre incroci. Ieri stavamo per agganciarci a una coppia, poi una città sull’Aral, Qazaly, ci ha attirato e li abbiamo lasciati andare. Ci abbiamo guadagnato una sosta di cocomero e melone. E tanta, tanta curiosità fra la gente del mercato. Si va verso Turkistan.Ps. In quasi 10000 km fatti la moto non ha consumato che 100 cl di olio. Fantastica!,