TRUMP RICONOSCE IL REGIME NORD-COREANO MENTRE CON L’IRAN E’ PRONTO ALL’ATTACCO

TRUMP RICONOSCE IL REGIME NORD-COREANO  MENTRE CON L’IRAN E’ PRONTO ALL’ATTACCO

Quindi al di là della retorica e dei simbolismi adesso sappiamo che una dittatura con un potente arsenale nucleare può sperare di rimanere in sella mentre l’Iran che ha molti difetti ma comunque è una repubblica islamica dove si fanno elezioni è un Paese a rischio e può essere nel mirino delle forze americane e delle loro provocazioni in ogni istante. Immaginate se in queste settimane gli Usa avessero mandato un drone sulla Corea del Nord e i coreani lo avessero abbattuto cosa sarebbe successo: probabilmente nulla, si sarebbe parlato di un errore. Anche perché la Corea di Kim è sostenuta dalla Cina e Pechino sta negoziando con Washington sulla questione dei dazi, Insomma il regime di Kim Jong-un è stato abbastanza abile nel cogliere il momento diplomatico e ottenere una garanzia di continuità del regime anche se si tratta di una delle dittature più feroci e chiuse del mondo. E’ la palese dimostrazione che la democrazia è un optional ma serve soprattutto avere un’arma di deterrenza spaventosa che può colpire gli alleati degli americani come la Corea del Sud e il Giappone mettendo in ginocchio l’ordine mondiale e la sua economia. Invece, proprio grazie all’atomica, Kim Jong-un oggi può garantirsi un futuro. Lo storico passo del presidente americano è stato accompagnato da parole di involontaria comicità. Trump ha dichiarato di aver avuto l’idea improvvisa di salutare il presidente Kim, “visto che ero qui”. Insomma “passavo da queste parti e ho deciso di fare quattro passi in Corea del Nord”: una frase incredibile che pronunciata dal presidente degli Stati Uniti non ha nessun senso.La decisione di varcare il 38° parallelo ha un significato storico ben preciso e studiato: vuole dire accettare dopo la sanguinosa guerra degli anni Cinquanta con due milioni di morti l’esistenza della Corea del Nord e del suo arsenale atomico. Teniamo presente che prima i due si erano scambiati insulti feroci e che il vertice di Hanoi era finito in un nulla di fatto. La verità è che si è lavorato molto dietro le quinte soprattutto da parte della Cina che ha capito la necessita fondamentale di Trump: poter sbandierare un successo di politica estera di grande prestigio mentre si prepara la campagna presidenziale americana. E così Kim Jong-un è stato invitato alla Casa Bianca dove probabilmente arriverà “per caso”, magari giusto in tempo per dare una mano alla rielezione di Trump.