ANCORA SU CAROLA. POI GIURO CHE NON NE PARLO PIÙ
Sento la puzza insopportabile di una retorica squalidotta, provinciale, da retrobottega di un Paese talmente rincoglionito da oscillare tra Salvini e Del Rio, senza la minima capacità di un critica libera. Carola ha fatto quel che le pareva, che nella sua idea ha ritenuto giusto. Pagherà. Come fanno le persone che non cercano compromessi. Suo padre è ricco e commerciava in armi? Lei ha scelto una strada diversa. Un merito. Era pagata per comandare la nave? Ci mancherebbe, una ONG non è una 0nlus ( anche se nel nostro paese esistono pure Onlus come Piuvoci che servono a riciclare i soldi del partito di riferimento). Poteva andare in altro porto sicuro? No, perché Libia e Tunisia non lo sono e Malta ospita 18 migranti per 1000 abitanti, non 2,4 come noi. Poteva portarli in Germania? No, perché le norme parlano di porto sicuro più vicino. E quello deve essere.Ha trattato l’imbarco dei parlamentari PD? E chissenefrega, mica ha aspettato loro in mare. Ha fatto rischiare la pelle a dei finanzieri? Lo stabilirà un giudice: magari si discuterà del fatto che, con la nave a tre metri del molo e in movimento, la motovedetta si sia infilata in mezzo, come sembrano mostrare alcuni filmati. Carola non ha fatto bene o male. Ha fatto quel che era nella missione che si era prefissata. Riuscendovi. Ha fatto aprire un porto, sbarcare 40 persone ( mentre tante altre sbarcavano senza tante storie in altri porti). Non è un’eroina lei e non è un eroe Salvini. Sono due avversari che si combattono, ciascuno con le proprie armi. Le idee, le differenti visioni della storia fanno cosi. A prescindere da cosa faceva il babbo, dall’acconciatura dei capelli, dai soldi guadagnati ogni mese. Il resto è vanvera, compresa quella dei parlamentari PD.
