IL NUOVO “CIAK” DI FLAVIO NATALIA: CAMBIANO GLI OPINIONISTI

E I PICCHIATORI NON SONO FASCISTI (L’EDITORE È SANTANCHÉ) È uscito il primo numero di “Ciak” firmato dal nuovo direttore Flavio Natalia, che prende il posto di Piera Detassis. Sulla copertina, sotto il titolo “I migliori dell’anno scelti da voi”, compaiono tutti i vincitori dei premi Ciak d’oro, e viene da notare che sul margine destro della tradizionale fotografia collettiva appare un Nanni Moretti piuttosto abbacchiato e riluttante. Nello scarno editoriale di presentazione il neo-timoniere parte proprio da lì, dallo storico premio legato al mensile di cinema, per dire qualcosa su ambizioni, stile e prospettive.A un certo punto si legge: “C’è stato molto spazio anche per i contenuti legati alle realtà del vivere. Molti artisti hanno espresso solidarietà ai ragazzi del Cinema America di Roma, picchiati per aver promosso proiezioni di film in zone del centro storico e nelle periferie della Capitale. Il cinema è racconto, e cultura, aggredire chi lo promuove è un fatto non tollerabile, comunque la si pensi in politica”.Che cosa significa “comunque la si pensi in politica”? Il passaggio, in realtà, suona assai meditato: infatti non si fa mai riferimento all’acclarato fatto che i picchiatori in questione siano fascisti, legati al Blocco Studentesco, cioè a CasaPound. D’altro canto l’editore di “Ciak” è Daniela Santanché, autorevole rappresentante di Fratelli d’Italia, nonché donna vigorosamente di destra alla quale non parve vero di poter raccontare di quella testa lignea di Mussolini custodita orgogliosamente sul comodino. E dunque…Quanto alla redazione del numero, si nota una certa continuità col passato, almeno sul versante delle anteprime, degli speciali e delle recensioni, anche se cambiano gli opinionisti. Quelli storici, da Paolo Mereghetti a Claudio Masenza passando per Walter Veltroni, se ne sono andati con l’addio di Detassis; i nuovi, non si capisce bene se stabili o no, sono il critico musicale Gino Castaldo, il critico televisivo Antonio Dipollina (due di “la Repubblica”), l’ex redattore del “Messaggero” Nicola Barbati e la psicologa Flavia Salierno.